(ANSA) - ANCONA, 14 FEB - Sono 161 le aziende calzaturiere
marchigiane che, da domenica a mercoledì, parteciperanno a Fiera
Milano al Micam. Rappresentano circa il 13,4% del totale dei
1.200 espositori e quasi un terzo delle 577 presenze italiane.
Delle province di Fermo e Ascoli Piceno saranno presenti 106
imprese, 50 del maceratese e cinque da Ancona e Pesaro Urbino.
Secondo Assocalzaturifici, nel 2019 il distretto marchigiano
ha perso 122 imprese e 1.251 addetti ed è primo in Italia per
numero di ore di cassa integrazione autorizzate: 2,7 milioni, un
terzo del totale nazionale(+48%). Un bilancio più pesante
rispetto agli altri distretti produttivi italiani, che pure
hanno chiuso l'anno con perdite di imprese e posti di lavoro.
"Non c'è nulla al mondo più del Micam che possa presentare a
una platea internazionale le nostre calzature - ha detto in una
conferenza stampa Gino Sabatini, presidente della Camera di
Commercio delle Marche -, vorrei però che fosse l'occasione per
dare concretezza definitiva al dossier 'Made in Italy',
considerata la presenza di qualificati esponenti del governo".
Sabatini ha sottolineato come "siamo abituati a ritenere che la
difesa delle calzature italiane debba essere fatta solo fuori
dai confini nazionali. Credo che dovremmo partire da casa
nostra, da misure strutturali che siano in grado di sostenere le
imprese del settore. Che senso ha parlare di belle scarpe
prodotte in Italia se da dieci anni a questa parte le aziende
chiudono e perdiamo manodopera che il mondo ci invidia?".
Per Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di
Confindustria Centro Adriatico, "è molto grave l'inversione di
tendenza nella disponibilità di risorse per le attività a
sostegno del Made in Italy. Nella finanziaria del 2019 erano
previsti 120 milioni, in quella 2020 sono diventati 45 e nel
bilancio 2021 caleranno a 40 milioni. Le criticità sono
evidenti, ma c'è anche la volontà degli imprenditori di superare
le ansie generate da un mercato interno ancora debole e da
quello estero sul quale pesano le insicurezze, in particolare
legate a fattori geopolitici e al protezionismo diffuso. Il tema
Cina va affrontato con lucidità e visione, per trasformare la
crisi in opportunità".
Le necessità del settore, secondo Matteo Piervincenzi,
presidente dei calzaturieri di Macerata, sono "incentivare la
crescita dimensionale delle aziende tramite processi di
aggregazione, maggiore attenzione alle esigenze delle nuove
realtà produttive che lavorano per i marchi internazionali,
promozione strutturata del prezioso patrimonio di competenze e
delle peculiarità del distretto e del territorio attraverso la
ShoesValley, lo sviluppo di opportunità legate alla
dichiarazione di area di crisi industriale complessa, la
creazione di una piattaforma e-commerce territoriale e,
soprattutto, la formazione per aiutare le imprese a gestire il
cambiamento e per proteggere e valorizzare il nostro Made in
Italy". Per il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, "il Micam si
conferma essere un appuntamento fieristico di grande importanza,
una vetrina di notevole rilievo per il nostro distretto a
livello internazionale".(ANSA).