(ANSA) - BOLOGNA, 13 GEN - Si accentua e si fa evidente la
frenata dell'industria in Emilia-Romagna nel terzo trimestre del
2019. Lo evidenzia l'indagine congiunturale realizzata da
Unioncamere E-R nell'ambito della collaborazione con
Confindustria E-R e Intesa San Paolo. Dal dossier emerge che la
produzione dell'industria in regione è scesa dell'1,7% rispetto
all'analogo periodo del 2018, confermando la tendenza negativa
del trimestre precedente (-0,8%).
Il fatturato a valori correnti si è ridotto dell'1,3%, mentre
il fatturato estero ha contenuto la correzione (-0,4%). La
prospettiva, spiega Unioncamere, non appare incoraggiante
considerato che l'acquisizione degli ordini mostra una tendenza
peggiore (-1,8%). L'unico conforto, secondo gli analisti, viene
dalla tenuta degli ordini esteri, rimasti invariati.
Quanto ai singoli settori, la crescita procede ancora bene
per l'industria alimentare, con la produzione in aumento del
2,6%, e a livelli molto più contenuti per l'aggregato delle
"altre industrie" (+0,4%). L'industria del legno e del mobile fa
solo un lieve passo indietro (-0,4%). Invece, per le industrie
meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (-2,7%) e per la
metallurgia (-3,2%) il passo indietro è ampio, ma la flessione è
pesante per le industrie della moda (-6,1%).
Secondo l'indagine Istat, l'occupazione dell'industria in
senso stretto dell'Emilia-Romagna ha chiuso il terzo trimestre
nuovamente in aumento, giungendo quasi a quota 548 mila unità,
con una crescita del 2,1%, pari a poco più di 11 mila unità
rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Nella media del
periodo tra ottobre 2018 e settembre 2019 l'occupazione ha quasi
raggiunto quota 547mila, con un aumento del 4,1%, pari a quasi
22 mila unità rispetto ai dodici mesi precedenti.(ANSA).