Si chiama Ameliè, è un esemplare
di Golden retriever, a fine mese compirà tre anni ed è la
protagonista del progetto di pet therapy che, da lunedì
prossimo, verrà avviato nel giardino e all'interno del reparto
psichiatrico dell'ospedale Castelli di Verbania. Ogni settimana,
per un'ora e mezza, i pazienti riceveranno la visita del cane e
dei pet-terapisti dell'associazione "6 serie di impronte" che
organizzeranno momenti a supporto alla riabilitazione
psichiatrica: le attività andranno a sollecitare gli aspetti
emozionali, cognitivi, relazionali, oltre che le abilità
motorie, delle persone coinvolte nell'intervento. Ameliè (e
Nuvola, un altro Golden retriever di dieci anni pronto ad
affiancarla in caso di necessità) sarà naturalmente assistita
dai veterinari che monitoreranno il suo benessere. "Gli
interventi assistiti con gli animali contribuiscono a umanizzare
la prassi ospedaliera - spiega la dottoressa Ermelinda
Zeppetelli, che dirige il reparto di psichiatria del nosocomio
di Verbania - il progetto durerà nove mesi e sarà monitorato
nel tempo, perché vogliamo dare una valenza scientifica a
un'attività che non è semplicemente il passare un'ora e mezza
con un cane. I pazienti ospitati nei reparti psichiatrici -
prosegue il medico - vivono una fase di scompenso psichiatrico
acuto e una situazione di massima sofferenza: solitamente
vengono curati solo con i farmaci e spesso sperimentano una
solitudine estrema nei reparti".
Nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Verbania, che può
ospitare undici pazienti, oggi i ricoverati sono 7.
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