Due giorni di festa, sabato e
domenica a Villa Amoretti, con l'Unicef che celebra il suo
legame con Torino e la Centrale del Latte.
Alla fine degli anni Quaranta cominciarono ad arrivare i
primi carichi di latte in polvere, perché inviare il latte
fresco era troppo costoso, considerando la difficoltà nel
disporre di attrezzature per la refrigerazione. L'Unicef divenne
il "benefico lattaio" dei bambini d'Europa. Si racconta
addirittura che i bambini chiedessero una tazza di Unicef,
credendo che l'acronimo fosse un sinonimo di latte.
Provvidenziale fu il contributo dell'Unicef, che si concretizzò
nell'erogazione di generi alimentari destinati all'Italia
centro-meridionale per un valore di cinque milioni e mezzo di
dollari. Né furono trascurati i prodotti vitaminici, per
arricchire nella stagione invernale le razioni alimentari dei
bambini e delle madri e per svolgere una campagna
anti-rachitismo nel Sud e nelle isole. Sul contributo Unicef fu
infine disposto uno stanziamento per la pastorizzazione del
latte e per la costruzione in Italia di 12 Centrali del Latte di
cui una è quella di Torino in Via Filadelfia. A distanza di 75
anni, l'Unicef è ancora presente laddove ci sia necessità di
aiuti per l'infanzia: in questo periodo la maggior parte va ai
bambini e alle bambine dell' Ucraina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA