"Il bando rigenerazione urbana
esclude progetti del Nord. Periferie e degrado sono uguali in
tutta Italia, ci vogliono rispetto ed equità". A chiederlo il
presidente di Anci Piemonte e sindaco di Vercelli, Andrea
Corsaro, e il delegato alla finanza locale di Anci nazionale e
sindaco di Novara, Alessandro Canelli.
"Apprendiamo con stupore e preoccupazione - dicono - che il
93% dei progetti ammessi ma non finanziati dalla graduatoria
sarebbe del Nord. I criteri utilizzati per ripartire i fondi,
penalizzano pesantemente i nostri territori, ma quando si parla
di degrado non esistono periferie di serie A e periferie di
serie B". Corsaro è Canelli precisano che tra i progetti esclusi
"vi sono iniziative di grande rilevanza sociale e di forte
impatto ambientale, predisposte da città che hanno dei bilanci
virtuosi e che sarebbero in grado di cantierare i lavori fin da
subito, dando slancio alla ripresa. Si tratta di progetti che
rischiano di non vedere mai la luce a causa di parametri di
valutazione assolutamente iniqui".
Nel mirino, in particolare, l'utilizzo dell'Indice di
Vulnerabilità Sociale e Materiale dell'Istat ai fini della
valutazione dei progetti. "Con questi standard - concludono i
due esponenti di Anci - i progetti virtuosi dei nostri Comuni
resteranno irrealizzati. Chiediamo al Governo uno sforzo per
reperire le risorse necessarie a finanziare i circa 540 progetti
attualmente esclusi dal bando. Noi sindaci siamo nelle
condizioni di far partire subito i lavori e di ultimarli nei
tempi fissati dall'Europa ma servono altri 800/900 milioni di
euro".
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