Fare oggi una ricerca su internet comporta un vero e proprio bombardamento sui social di messaggi pubblicitari relativi alla categoria del prodotto ricercato. Tra qualche tempo tutto questo non succederà più. Si potrà, infatti, decidere liberamente a chi cedere i propri dati scegliendo un'azienda o una piattaforma. In questo contesto si inserisce l'attività della torinese Advice Group che aiuterà le aziende a convincere gli utenti a condividere i propri dati con il brand in cambio di attività o servizi di suo gradimento. Un 'patto digitale' tra la persona e l'azienda.
L'individuo - spiega Advice Group - deve essere riposizionato al centro di ogni attività digitale assegnandogli un ruolo strategico nella relazione che si innesca nel momento in cui concede a un'azienda il proprio consenso in fase di profilazione per accedere ai contenuti di un sito o app. In questo modo il marketing sposa la tecnologia e dà l'opportunità all'utente di essere protagonista delle proprie scelte. "La partita non è solo dotarsi delle tecnologie adeguate tra business intelligence e machine learning, ma sulla loro sapiente gestione, utile a tutelare il consumatore, riconoscendo il valore delle sue azioni, riconoscendogli, per questo, vantaggi unici e personalizzati. In un mondo che si sta allontanando dall'acquisizione di dati da parti terze e concentrando i propri sforzi verso l'acquisizione di quelli proprietari, sarà sempre più importante mixare le competenze tecnologiche con quelle scientifiche e di marketing. La fiducia dell'utente sarà il nuovo petrolio della data economy", spiega Fulvio Furbatto, fondatore e ceo di Advice Group.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA