Si è svolta oggi al Tribunale del
riesame di Torino la discussione di un ricorso presentato da
Rosanna Spatari, la titolare della Torteria di Chivasso
diventata una delle figure simbolo della protesta contro le
politiche del governo in materia di emergenza sanitaria, per il
rifiuto di chiudere l'esercizio commerciale nonostante le
disposizioni.
Davanti al Palazzo di Giustizia si è raccolto un gruppo di
suoi sostenitori, ai quali, alla fine dell'udienza, il suo
legale, l'avvocato Alessandro Fusillo, ha illustrato il
procedimento giudiziario e ha riassunto una dichiarazione
rilasciata ai giudici dalla donna: "La sua è una battaglia di
legalità che insieme a lei sta combattendo tutto il Paese, e i
magistrati dovrebbero difendere la legalità. Anche detto che gli
imprenditori sono stati lasciati soli".
Spatari e Fusillo non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ai
giornalisti.
L'avvocato Fusillo ha spiegato ai presenti che il provvedimento
della Prefettura di Torino in cui Spatari è accusata di avere
violato l'ordine di chiudere la torteria è stato sospeso, su
istanza della difesa, da un giudice di pace di Ivrea. "Quindi -
ha detto - è un provvedimento che non è efficace. Per questa
ragione ho chiesto il dissequestro del locale. Ma sia la procura
che il gip hanno detto di no. Così mi sono rivolto al Tribunale
del riesame di Torino".
Nel corso dell'udienza il legale ha fatto presente che il
Piemonte è in zona bianca e quindi non è possibile parlare di
altre violazioni nemmeno in via ipotetica; poi ha riproposto una
questione legata al diritto comunitario ("le norme restrittive
delle attività commerciali prima di essere attuate vanno
comunicate alla Commissione Europea e il governo italiano non lo
ha fatto") e ha osservato che "non si può limitare il lavoro
perché si va contro la carta di Nizza".
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