Si è spento questa mattina nella
sua casa di Torino all'età di 96 anni per un arresto cardiaco,
Mario Gesuino Paba, sopravvissuto all'orrore di Buchenwald. "Un
eroe del nostro tempo", scrive su facebook Enzo Cugusi,
presidente dell'Associazione dei Sardi a Torino "Antonio
Gramsci", che ha allestito una camera ardente in Corso Bramante
con la bandiera dei Quattro Mori e dove venerdì alle 9.30 su
iniziativa della Legione dei carabinieri di Torino sarà
celebrata una messa. Paba, che dopo la drammatica esperienza nel
lager ha lavorato come ingegnere in Argentina e poi a Torino in
una azienda, si era infatti arruolato volontario nell' Arma a 17
anni. A portargli l'ultimo saluto una rappresentanza
dell'Istituto Storico della Resistenza del Piemonte e
l'Associazione nazionale ex deportati di cui faceva parte.
"Amato e stimato, Gesuino Paba era il nostro socio più
anziano e più forte", sottolinea Cugusi. Classe 1924,
originario di Aritzo (Nuoro), è stato testimone delle atrocità
vissute nei campi di concentramento: Meppen, Bielefeld,
Paderbom, Dortmund, Buchenwald. In fila davanti alla camera a
gas è scampato per miracolo alla morte. La salma rientrerà in
Sardegna, i funerali si svolgeranno sabato 17 aprile alle 12.30
nella chiesa di San Michele Arcangelo ad Aritzo, dove l'
amministrazione comunale ha proclamato per quella giornata il
lutto cittadino.
"Zio Mario ha sempre espresso il desiderio di tornare al suo
paese per essere sepolto nella tomba di famiglia", ricorda la
nipote Gabriella Manca. Dopo 50 anni di silenzio ha portato
incessantemente la sua dolorosa e preziosa testimonianza
soprattutto nelle scuole e nel 2013 in "Prigioniero 83964,
Settecento giorni di prigionia dalla Sardegna al lager di
Buchenwald". Un intenso, toccante, diario di memorie, il cui
ricavato della vendita continua a sostenere la missione di aiuto
di Jangany in Madagascar di padre Tonino Cogoni, originario di
Aritzo e che con Gesuino ha mantenuto fino alla fine un rapporto
di profonda amicizia e stima.
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