Entrano in vigore a settembre i
cosiddetti indicatori per la presunzione ragionevole dello stato
di crisi dell'azienda, introdotti dal Codice della crisi
d'impresa che riforma la legge fallimentare inserendo nel nostro
ordinamento meccanismi atti a prevenire ed evitare il fallimento
aziendale.
"Il Covid-19 ha avuto un impatto estremamente negativo sui
bilanci delle aziende italiane, con riflessi che si produrranno
anche sugli esercizi dei prossimi anni, per questo diventa
ancora più importante adeguarsi alle novità introdotte dal
Codice della crisi d'impresa", sostiene Barbara Negro, partner
della società di revisione contabile Revi.Tor. "L'entrata in
vigore degli indicatori di allerta segna un passo decisivo
nell'applicazione del Codice, rallentata dalla pandemia, perché
introduce elementi utili all'impresa e agli organi di vigilanza
per la prevenzione dello stato di crisi e la preservazione della
continuità aziendale - aggiunge -. Anche se la nomina
obbligatoria dei revisori è stata posticipata al 2022,
l'adozione della reportistica trimestrale e il monitoraggio
degli indicatori potranno fare la differenza ed evitare a molte
aziende di giungere a una condizione di irreversibilità e quindi
a fallimento".
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