I vertici dell'associazione
nazionale Donne del Vino, la presidente Donatella Cinelli
Colombini e la vicepresidente Paola Longo, sono state ricevute
oggi dalla commissione Agricoltura della Camera, nell'ambito
dello studio delle proposte sul piano nazionale di ripresa e
resilienza.
Tra le osservazioni portate - spiega una nota di Donne del
vino (900 associate, in tutta Italia: produttrici, ristoratrici,
enotecarie, sommelier
e giornaliste) - "un forte appello alle politiche di genere e al
settore turistico che ha nell'enogastronomia uno dei punti di
forza a cui il Recovery Fund deve dare ripartenza e
consolidamento.
Un appello affinché l'agricoltura non venga presa in esame solo
per l'impatto ambientale ma anche in termini economici e
occupazionali all'interno di una filiera produttiva e
commerciale che arriva sulla tavola dei consumatori e coinvolge
quindi anche altri comparti, nella logica Farm to Fork e di
salvaguardia della salute dei consumatori".
Le donne dirigono circa un terzo delle imprese agricole
italiane ma pur gestendo solo il 21% della SAU (superficie
agricola utilizzabile), producono il 28% del PIL agricolo. Nella
consultazione Donne del Vino italiane ha puntato soprattutto "su
4 argomenti oltre il riequilibrio fra i generi, il sostegno al
credito e all'esportazione: digitalizzazione delle aree rurali,
agricoltura di precisione, trasporti e viabilità, servizi per la
maternità".
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