"La situazione attuale nelle
carceri piemontesi è sotto controllo con 12 detenuti, 32 agenti
e 2 operatori positivi al Covid. Ma in contesti chiusi con
problemi di sovraffollamento è difficile rispettare le regole
del distanziamento e il rischio di focolai è sempre presente".
Così il garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano,
relazionando nel gruppo di lavoro del Consiglio regionale sulla
gestione dell'emergenza sanitaria.
"Per questo motivo - ha detto Mellano - è stata importante la
presa in carico più diretta del contesto carcerario da parte
dell'Unità di crisi, individuando nel referente dell'area
giuridico amministrativa, Antonio Rinaudo, il riferimento".
Dall'inizio della pandemia all'8 gennaio sono stati 277 i
detenuti positivi al Covid in Piemonte, per lo più asintomatici.
I numeri più alti si sono registrati a Torino, Alessandria e
Saluzzo, mentre alcuni istituti sono stati esenti dal contagio.
Mellano ha sottolineato come la pandemia abbia fatto emergere
con maggiore evidenza l'esigenza di un maggiore raccordo tra
amministrazioni penitenziarie e Asl: dove è mancato i risultati
sono stati meno efficaci.
Per contenere la diffusione del virus nella prima fase è
stato rallentato l'ingresso di nuovi detenuti, incentivando dove
possibile il ricorso agli arresti domiciliari e l'affidamento ai
servizi. Anche nella gestione dei positivi, si è fatto ricorso
nelle situazioni che lo consentivano a strutture non detentive o
al differimento della pena ai fini della cura.
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