Nonostante la chiusura dei teatri
per 6 mesi abbia dimezzato i ricavi da bigliettazione, da 2,5 a
1,2 milioni, e diminuito il fatturato dalla vendita degli
spettacoli in tournée, da 1,3 a 0,3 milioni, il Teatro Stabile
di Torino chiude il bilancio di esercizio 2020 in pareggio a
11,3 milioni di euro. Questo grazie alla conferma dei contributi
pubblici e privati e al sostegno di 8 mila spettatori e abbonati
che hanno rinunciato al rimborso e ai voucher sostitutivi,
donando al teatro i corrispettivi di 24 mila biglietti. "Un atto
concreto di sostegno e un segnale di riconoscimento alla
rilevanza delle nostre funzioni pubbliche", afferma il
presidente, Lamberto Vallarino Gancia.
Sono state 365 le alzate di sipario, con oltre 86mila
spettatori, in calo del 60% rispetto al 2019, a causa della
pandemia, ma che diventano pari a quelli dell'anno scorso se si
aggiungono gli oltre 100mila spettatori in streaming. Inoltre, a
fronte di 3 milioni di contributo Fus, lo Stabile ha destinato
5,5 milioni per le attività artistiche, impiegando 288
scritturati e 50 dipendenti per un totale di 28.683 giornate
lavorative, in diminuzione di solo il 13%. "Pur con le
limitazioni imposte dalla pandemia - sottolinea il direttore,
Filippo Fonsatti -, lo Stabile ha fatto tutto il possibile per
mantenere vivo il ciclo produzione, occupazione, fruizione,
garantendo continuità di impiego e reddito per artisti e
maestranze, senza abbassare il livello della qualità artistica e
ricorrendo a modelli innovativi di creazione e offerta".
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