"Che sia la prima della Scala
sulla tv pubblica, o l'inaugurazione di un piccolo e combattente
teatro, il Baretti, in un quartiere torinese fino a pochi anni
fa ritenuto 'pericoloso', San Salvario, l'importante è curare lo
spirito. Perché fare teatro è un po' come fare politica,
riguarda la natura umana". Lo dice Davide Livermore, regista
della prima della Scala di due giorni fa su Rai1 e direttore
onorario del Baretti, teatro che lui stesso contribuì a far
nascere 20 anni fa e che stasera apre la stagione in streaming
con 'La forza nascosta'.
Lo spettacolo è nato dall'interazione di un gruppo di
ricercatrici fisiche, storiche e teatrali ed è mirato a
celebrare il contributo femminile alla Scienza. Tra loro anche
ricercatrici dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e
dell'Università di Torino, come Naia Pastrone. "Non volevamo
celebrare nomi noti come Curie o Hack - dice Pastrone - ma donne
straordinarie di scienze poco o per nulla conosciute, che hanno
dato tantissimo alla scienza con le loro scoperte".
"Lo spettacolo - dice Rosa Mogliasso, direttore artistico del
Baretti - mette al centro le scoperte e le vite di grandi donne
di scienza del '900, ma anche il valore della scienza stessa,
luogo di rispetto e di civile convivenza". Precede lo spettacolo
una lezione dal titolo 'L' Universo nascosto e le sue forze'.
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