In Piemonte sono a rischio 60.000
posti di lavoro. Lo hanno ricordato Cgil, Cisl e Uil Piemonte
nelle manifestazioni organizzate a Novara, Cuneo e Alessandria
nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale per il
lavoro.
"A Novara come a Milano, a Roma, a Napoli, e in tutte le
regioni italiane - ha detto il segretario confederale Cisl
Andrea Cuccello concludendo la manifestazione - le donne e gli
uomini del lavoro chiedono con forza di essere ascoltati. Lo
diciamo chiaro: il tempo dei tentennamenti, degli alibi, delle
scaramucce politiche, dei protagonismi fine se stessi è finito.
La chiamata c'è stata. L'Europa ha finalmente dimostrato la sua
importanza e cambiato registro, anche grazie all'impegno del
nostro Governo. Oggi ci sono le condizioni e le risorse
necessarie per voltare pagina dopo anni di stagnazione, di
mancati investimenti, di lacerazioni sociali e generazionali. Se
non rifondiamo il nostro modello economico, se non creiamo
lavoro, se non rilanciamo i consumi, se non costruiamo un nuovo
patto sociale condiviso non resisteremo a lungo. Non vogliamo
diventare un paese in svendita. Non serve abbaiare alla luna.
Occorrono idee, progetti, visione d'insieme, capacità di
coinvolgere, competenza, coerenza e concretezza.
Noi oggi, qui, in questa straordinaria piazza e in tutte le
altre gremite dal popolo del lavoro lungo tutta l'Italia,
lanciamo il nostro appello e chiediamo una svolta per la
crescita".
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