"Ci aspetta un 2020 di lacrime e
sangue. Le indicazioni che arrivano dalle imprese non lasciano
spazio a dubbi: sono previsti in calo i livelli di produzione,
il fatturato, l'occupazione; in rallentamento gli investimenti.
L'unico indicatore che cresce è quello riferito al livello dei
pessimisti. Tutto questo, poi, arriverà dopo un 2019 che non è
certo stato positivo". Così il presidente di Api Torino, Corrado
Alberto, sintetizza i risultati della consueta indagine
congiunturale.
"E' necessario, di fronte a una prospettiva di questo genere
- spiega Alberto - avviare una politica industriale più decisa e
nuova sia a livello locale che nazionale. Le imprese non possono
più aspettare i distinguo della politica, il proliferare di
nuovi partiti, le diatribe di corrente e i dibattiti in
televisione. Le previsioni pessime per il primo semestre del
prossimo anno, seguono a dati consuntivi non buoni registrati
per il secondo semestre del 2019: un periodo già caratterizzato
da indicatori in caduta libera".
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