Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Thyssen, rabbia madri operai morti

Thyssen, rabbia madri operai morti

"Dolore anniversario è nostro quotidiano, vogliamo giustizia"

TORINO, 06 dicembre 2019, 11:08

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Per alcuni la Thyssen si ricorda un giorno l'anno, per noi è un ricordo indelebile di quello che ci è stato portato via". Rosina Demasi, madre di uno dei sette operai morti nel rogo di 12 anni fa, non trattiene le lacrime, e la rabbia, alla cerimonia per l'anniversario della tregedia.
    "Sono trascorsi 12 lunghi anni - aggiunge - e siamo ancora qui, questo è il nostro quotidiano, che ci vede purtroppo in una condizione immutata, con le porte del carcere che si sono aperte per far uscire invece che entrare i colpevoli".
    Le 'mamme della Thyssen' vogliono "credere ancora nella giustizia perché in un Paese civile chi ha sbagliato paga.
    Dobbiamo pensare che il nostro Paese abbia perso questo senso di civiltà?", chiede ancora la Demasi, che punta il dito contro "quel maledetto stabilimento diventato un luogo abbandonato, un affronto e mancanza di rispetto che ritengo indegno per questa città. Non vogliamo più promesse - conclude - o abbracci, vogliamo giustizia".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza