Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Schiaffi se figlio sbagliava tabelline, condanna

Schiaffi se figlio sbagliava tabelline, condanna

Ogni mattina padre chiedeva a bimbo 8 anni di ripetere lezione

TORINO, 17 gennaio 2019, 18:00

Redazione ANSA

ANSACheck

Una immagine simbolica di violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una immagine simbolica di violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una immagine simbolica di violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scappellotti, ceffoni e qualche spintone hanno messo nei guai un imprenditore del torinese, finito a processo per i suoi metodi educativi nei confronti dei figlio. L'uomo, difeso dagli avvocati Giuseppe Fiore e Alberto Mittone, era accusato di maltrattamenti ma il reato è stato derubricato ad abuso di mezzi di correzione: l'imputato ha patteggiato una pena a tre mesi.

Come anticipato dal quotidiano Repubblica, l'uomo, ogni mattina, chiedeva al figlio di 8 anni di recitare a memoria le tabelline, dall'1 fino al 12, e di ripetergli la lezione. Se il bambino commetteva degli errori, il papà gli tirava un ceffone. Nell'estate 2017, dopo l'ennesimo scappellotto, la madre ha chiamato i carabinieri e il caso è finito in Tribunale.

"Lo faccio per il futuro di mio figlio - ha spiegato davanti al pm Giulia Marchetti - Gli chiedo le tabelline al mattino presto, perché poi sono fuori casa tutto il giorno. Vorrei che seguisse le mie orme". I legali dell'imprenditore sostengono che l'uomo non avesse intenzione di mortificare il figlio. "Si tratta di un padre dall'educazione arcaica - spiegano Fiore e Mittone - Non ha mai voluto fare del male al suo bambino". Il fratello del ragazzino, meno bravo a scuola, non era mai stato oggetto dei rigidi rimproveri del padre. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza