Ha simulato la locazione di due
rami d'azienda, ormai in stato di dissesto, a due società
costituite 'ad hoc'. La manovra 'di alta finanza', per così
dire, ha portato la guardia di finanza ad arrestare un
imprenditore 70enne, proprietario di alcune aziende del settore
smaltimento rifiuti e riciclo di materiali speciali. Numerose le
ipotesi di reato a suo carico, da quelle fiscali e tributarie
sino alla detenzione illegale di armi da fuoco. Denunciati anche
il genero e l'ex socio.
I tre non solo hanno aggravato lo stato di dissesto
dell'azienda, un buco appurato in oltre tre milioni di euro ma,
con la distrazione dei rami di azienda, hanno tentato di rendere
vane le pretese dei creditori, con il rischio del cosiddetto
'effetto domino', che spesso il fallimento di un'azienda può
generare sulle altre società con le quali intrattiene rapporti
commerciali.
Sequestrati macchinari, immobili e automezzi, per un valore
complessivo di quasi un milione di euro, e due pistole detenute
illegalmente dall'uomo.
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