Le bizzarrie climatiche hanno
condizionato l'annata agraria 2018 in Piemonte: male le
coltivazioni con raccolto a inizio estate, grano e orzo e la
frutta precoce, bene mais e riso e la vendemmia. Un calo del 20%
ha accomunato la produzione di nocciole e castagne, ottimo il
raccolto delle mele. E' quanto risulta dalla relazione preparata
dalla Confagricoltura piemontese, illustrata oggi a Torino.
Segnali di ripresa anche gli allevamenti zootecnici: dopo anni
di grande crisi il mercato avicolo - pollo da carne, tacchini e
uova; stabili i prezzi dei bovini di razze francesi, mentre
continua il trend di crescita per la razza Piemontese.
"Complessivamente - commenta Enrico Allasia, presidente di
Confagricoltura Piemonte - l'annata può considerarsi positiva,
anche per l'ottimo andamento delle esportazioni, in crescita di
200 milioni di euro, ma emerge con chiarezza che occorre
riportare l'attenzione sul settore primario, rimettendolo al
centro delle politiche regionali e nazionali".
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