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Oltretevere

La Turchia è anche 'terra santa', ripartono i viaggi della fede

Da Antiochia a Nicea, le mete dei pellegrini cristiani

di Manuela Tulli ISTANBUL

(ANSA) - ISTANBUL, 23 NOV - La storia del cristianesimo ha moltissimi punti di riferimento in Turchia. E' in una cittadina del Sud-est del Paese, Antiochia, che per la prima volta i discepoli di Cristo furono chiamati appunto "cristiani", come si legge negli Atti degli Apostoli. Ma la Turchia è anche il Paese di San Paolo, il primo apostolo delle genti che da qui partì per le sue missioni. E poi i momenti più importanti dei primi passi del cristianesimo come il Concilio di Nicea del quale nel 2025 si celebreranno i 1700 anni.
    E' da qui dunque che riparte un nuovo turismo religioso.
    L'Opera Romana Pellegrinaggi, il più grande operatore di viaggi di fede, offrirà il prossimo anno una serie di itinerari che toccheranno alcuni luoghi fondamentali per i cristiani. Una scommessa importante, questa, anche per il settore turismo della Turchia.
    "La Türkiye occupa un posto molto importante per tutte le religioni, da quelle antiche fino ad oggi, con i suoi templi, le sue sinagoghe, le chiese e chiaramente le moschee. Per questo - spiega RÕza Haluk SÖNER, Consigliere per la Cultura e il Turismo dell'Ambasciata di Türkiye in Italia - per il cristianesimo questi sono luoghi importanti". Pensiamo alla chiesa di San Pietro ad Antiochia, dove furono celebrate le messe dal primo Papa della storia, o la tomba dell'apostolo Filippo, a Hierapolis. C'è la chiesa di Laodicea, nominata anche nell'Apocalisse e situata a Eskihisar, e Tarso dove un pozzo e i resti di un'antica casa ricordano le origini di Saulo, colui che divenne una delle colonne dell'evangelizzazione: San Paolo.
    "Sono tutti monumenti e luoghi cristiani importantissimi - dice ancora il responsabile del Turismo della Türkiye in Italia - e noi crediamo fortemente che possa essere un settore in crescita.
    Non solo dunque la Türkiye classica, con il sole, il mare ma anche proposte che possano attirare i pellegrinaggi legati alle varie religioni". Una operazione legata non solo al turismo ma anche al "dialogo e all'amicizia". "Il più grande poeta Sufi, Jalal al-Din Rumi, diceva sempre: vieni, non è importante chi sei o a quale religione appartieni, vieni da noi. E noi seguiamo la sua parola".
    L'amministratore delegato dell'Opera Romana Pellegrinaggi, monsignor Remo Chiavarini, conferma che ci sono le condizioni per proporre pellegrinaggi in questa terra. "La Turchia da sempre ha delle potenzialità infinite, è snodo fondamentale della storia. Ma soprattutto per la Chiesa la Turchia è 'terra santa', per le memorie antiche ma anche per quanto si vive oggi.
    Anche se è una Chiesa molto piccola, quella in Turchia, è il ponte, il raccordo con l'Islam che sarà anche la sfida del futuro. Qui si può avere una visione da un punto privilegiato".
    A partire da dopo Pasqua 2023 verranno dunque offerti diversi itinerari, dai passi di San Paolo alle chiese dell'Apocalisse, da Smirne ed Efeso alla Cappadocia. "Siamo poi alla vigilia dell'anniversario del Concilio di Nicea, il primo grande concilio ecumenico che verrà celebrato nel 2025. C'è dunque una molteplicità di motivi per proporre pellegrinaggi in questa terra". (ANSA).
   

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