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Pakistan: rapita altra 14enne cristiana

Lo denuncia fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre

(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Dopo il caso di Huma Younus, in Pakistan un'altra 14enne cattolica è stata rapita, costretta a sposare il sequestratore e a rinunciare alla propria fede per convertirsi all'islam. La denuncia arriva dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.
    Il 28 aprile scorso Mohamad Nakash e due suoi complici, tutti armati, hanno rapito la quattordicenne cattolica Maira Shahbaz nei pressi della sua abitazione, sparando in aria mentre si allontanavano. La madre della ragazza ha lanciato il suo disperato grido di aiuto ad Acs: "Supplico che mia figlia ci venga restituita. Ho il terrore di non vederla mai più". Maira sarebbe stata costretta a sposare il sequestratore e a rinunciare alla propria fede.
    Il tribunale di Faisalabad si è pronunciato a favore del rapitore Mohamad Nakash, il quale ha sostenuto che Maira avrebbe 19 anni, nonostante il certificato di nascita e i documenti ufficiali ecclesiastici e scolastici prodotti in sede giudiziale attestino che la ragazza ha invece 14 anni. Secondo il legale della famiglia, Khalil Tahir Sandhu, per anni compagno di stanza del cattolico Shahbaz Bhatti, ministro pakistano per le minoranze barbaramente ucciso nel 2011, "le persone che fanno tali cose a una bambina come Maira ci trattano non come esseri umani ma come animali", aggiungendo che nel corso dell'udienza Kamran Khalid, magistrato di Faisalabad, è stato influenzato da circa 150 uomini radunatisi per sostenere Nakash. L'avvocato Sandhu ha intenzione di impugnare la decisione, sottoponendo il caso all'Alta Corte di Lahore e, se necessario, alla Corte suprema del Pakistan, la stessa che nel 2018 ha assolto Asia Bibi. "Acs ha recentemente denunciato l'analogo caso di Huma Younus, adolescente cristiana rapita lo scorso ottobre a Karachi. Oggi dobbiamo dare notizia di quanto accaduto a Maira Shahbaz", commenta Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia. "Questi casi, singolarmente considerati, sono già gravissimi, ma ciò che è veramente angosciante è l'esistenza di un vero e proprio sistema perverso. Ogni anno circa 1.000 ragazze e donne cristiane e hindu vengono sequestrate con le medesime modalità in Pakistan. A ciò si aggiunga la totale assenza di tutela da parte dell'autorità giudiziaria, spesso influenzata dalla pressione sociale. Il Pakistan si liberi dell'influenza dei gruppi estremisti", conclude Monteduro.(ANSA).
   

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