(ANSA) - ROMA, 10 SET - E' un rapporto che non è mai stato
semplice quello tra i cattolici e la politica. Ora è in uscita
per le Edizioni Terra Santa "Perché la politica non ha più
bisogno dei cattolici" di Fabio Pizzul, giornalista, capogruppo
del Partito Democratico nel Consiglio regionale della Lombardia,
già presidente dell'Azione Cattolica milanese dal 2002 al 2008.
Il panorama oggi è più complesso con una parte della poltica
che cerca di portare dalla sua parte l'elettorato cristiano,
anche con l'ostentazione di simboli religiosi, e una divisione
di fatto del mondo cattolico che non ha più ritrovato l'unità
della vecchia Democrazia Cristiana. Scrive Pizzul: "In questo
contesto è sempre più diffusa l'idea che manchi un contributo
effettivo dei cattolici alla vita politica italiana, tanto che
qualcuno coltiva nostalgie di un partito cattolico come
possibile argine a una progressiva marginalizzazione del
pensiero cattolico dalla politica e dalle istituzioni. In realtà
sono ancora molti i politici impegnati nelle istituzioni che si
dichiarano e sono cattolici praticanti, ma questa loro
convinzione personale non si traduce in un'attività pubblica che
si richiami espressamente a una tradizione cattolica,
democratica o liberale che dirsi voglia". Pizzul passa in
rassegna punti centrali del cattolicesimo democratico e delle
sfide di questi ultimi anni e conclude: "Una nuova stagione
politica dei cattolici in Italia è auspicata da molti, ma non
potrà certo prescindere da una profonda riflessione sulla vita
ecclesiale e sulle modalità di presenza della Chiesa nella
società italiana. La libertà e la fraternità invocate da Papa
Francesco non possono nascere da tatticismi o alleanze più o
meno azzardate. Potranno sorgere solo da una reale capacità di
tornare alle sorgenti della fede, vissuta e testimoniata con
coraggio". (ANSA).