"Non è rara la notizia di una chiesa che finisce all'asta. La sorpresa - che diventa sconcerto, a fronte di una prospettiva di riuso dissonante - è segno di una consapevolezza diffusa: se per i credenti la chiesa è essenzialmente luogo d'incontro con Dio e con i fratelli, per tutti rappresenta un patrimonio storico, culturale, artistico".
E' quanto afferma il portavoce della Cei, don Ivan Maffeis, nella newsletter dell'Ufficio per le comunicazioni sociali. "Un riferimento non secondario - aggiunge -: senza un centro, tutto diventa periferia. Attorno alla chiesa e alla sua piazza si è costruito l'abitare dei nostri paesi". E' per questo che, per don Maffeis, "sarà significativo il convegno a cui domani e venerdì parteciperanno le delegazioni di 23 Conferenze episcopali, convenute a Roma per confrontarsi sulla dismissione e il riuso degli edifici di culto. Sono domande che coinvolgono beni voluti e realizzati dalla comunità; la stessa rimane la chiave per poterli conservare e valorizzare".
Il convegno alla Gregoriana ha per tema "'Dio non abita più qui?'. Dismissione di luoghi di culto e gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici", promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura - Dipartimento per i Beni culturali, dall'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della Cei e dalla Pontificia Università Gregoriana - Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa. Tra i relatori, il card. Gianfranco Ravasi, 'ministro' vaticano della Cultura, mons. Stefano Russo, segretario Generale della Cei. Presenti anche il card. Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopale d'Europa-Ccee, e il ministro italiano per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli.
La "dismissione e il riuso di chiese" sarà l'argomento della prima mattinata. Al di là dell'aspetto quantitativo - per il quale non esistono ad oggi statistiche attendibili - il fenomeno della dismissione degli edifici di culto sarà pertanto affrontato sotto il profilo delle opportunità di riuso da parte delle comunità per fini ecclesiali. Nella seconda mattinata, dedicata alla "gestione integrata" dei beni culturali ecclesiastici, si parlerà della necessità di considerare la loro valorizzazione come parte integrante della pastorale diocesana.
Le due sessioni pomeridiane saranno invece riservate ai 35 delegati di 23 conferenze episcopali (di Europa, Nord America e Oceania), invitate ciascuna a presentare una relazione sulla situazione della rispettiva nazione sui due temi del convegno. I delegati saranno chiamati a discutere e approvare un documento bilingue non normativo ma di orientamento: "La dismissione e il riuso ecclesiale di chiese. Linee guida per la comunità ecclesiale", costituito da cinque capitoli (contesto socio-pastorale, diritto canonico, quadro normativo internazionale, criteri per il patrimonio immobiliare, criteri per il patrimonio mobile) e alcune raccomandazioni finali.
Il convegno vedrà la presenza di oltre 250 persone, di cui circa 200 iscritti e 50 ospiti. Sono pervenuti da singoli ricercatori e da centri accademici di 13 Paesi, diversi progetti di riuso, di cui ne sono stati selezionati 12, che saranno esposti in una mostra nell'atrio dell'Università Gregoriana.