Proseguono anche per il 2021 le celebrazioni dei Musei Vaticani per il V centenario della morte di Raffaello Sanzio. "Se la pandemia lo consentirà - spiega a Vatican News la direttrice Barbara Jatta - continueremo a parlare dell'artista". In programma c'è un convegno internazionale di studi previsto per settembre 2021. Di quanto fatto dai Musei per i 500 anni dalla morte di Raffaello si discuterà on-line questo pomeriggio in un incontro organizzato dal Museo diocesano di Milano e intitolato "L'ospite inatteso".
"Nonostante le limitazioni imposte dal Covid - dice ancora Barbara Jatta - lo scorso anno importanti iniziative, anche in presenza, hanno avuto luogo ai Musei Vaticani: è il caso dell'esposizione degli arazzi raffaelleschi in Cappella Sistina durante l'ultima settimana del febbraio 2020, o della riapertura e riallestimento con nuova illuminazione della sala ottava della Pinacoteca Vaticana con gli arazzi restaurati e le tre pale identitarie delle tre fasi dell'attività di Raffaello". I dipinti in questione sono stati dotati delle cornici antiche che - precisa la direttrice - "abbiamo ritrovato".
Ai Musei Vaticani anche l'anno in corso si svolgerà nel segno di Raffaello: "se la pandemia ce lo permetterà - continua Barbara Jatta - abbiamo in animo di realizzare il convegno internazionale di studi che dovevamo svolgere ad aprile 2020: è previsto per settembre 2021, vedremo se in presenza o a distanza". Le novità non finiscono qui, ma restano ancora un segreto: "le racconteremo in seguito".
L'attività dei Musei Vaticani quindi non ha conosciuto sosta anche durante la pandemia con un'implementazione del settore digitale, importanti restauri come quello della Sala di Costantino, ovvero la quarta "Stanza" di Raffaello in Vaticano.
"Qui - precisa la direttrice delle Gallerie pontificie - i restauri proseguono sull'ultima parete e a breve li condivideremo". Nonostante le incertezze legate alle restrizioni imposte dalle misure di contenimento del virus "andiamo avanti come tutti - conclude - con il privilegio di una popolazione lavorativa vaticana tutta vaccinata che ci permette di lavorare in presenza e in sicurezza".