"Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti. I muri che ci dividono possono essere superati solamente se siamo pronti ad ascoltarci e ad imparare gli uni dagli altri. Abbiamo bisogno di comporre le differenze attraverso forme di dialogo che ci permettano di crescere nella comprensione e nel rispetto". E' un Papa Bergoglio insolito, in qualche modo non convenzionale, quello che emerge dal libro "Siate autentici!" del giornalista colombiano Ary Waldir Ramos Diaz (Edizioni Lavoro 2019, pagg. 264, euro 25.00), che nel sottotitolo pone eloquentemente l'intento programmatico del suo lavoro: "Con Papa Francesco per migliorare le nostre relazioni e la nostra comunicazione".
Un Pontefice, quindi, visto per una volta non soltanto come supremo pastore della Chiesa cattolica, come leader religioso e morale a livello globale, ma proprio come maestro di comportamento per rendere migliori i rapporti interpersonali e la comunicazione reciproca. E in un panorama sempre più e visibilmente pervaso dall'odio, dai conflitti, dagli insulti e dalle minacce via social, la prospettiva indicata da Ramos Diaz si fa di certo interessante.
"Se credete di leggere l'ennesima biografia di Jorge Mario Bergoglio resterete delusi - scrive nella Presentazione Sean-Patrick Lovett, responsabile della Sezione inglese del Dicastero vaticano per la Comunicazione e docente alla Gregoriana -. Questo non è un testo agiografico tesa ad esaltare la figura o la personalità di Papa Francesco. Non si propone xcome un'analisi del suo pontificato, e certamente non pretende di offrire né interpretazioni della sua teologia, né considerazioni sul suo Magistero".
Questo volume, spiega ancora Lovett, "intende offrire al lettore una chiave di lettura della comunicazione del Papa innovativa e coraggiosa. Ci rivela delle sfaccettature insolite, sia dell'uomo Bergoglio come persona sia di Papa Francesco come personalità. A partire dai gesti". Il risultato è "talvolta sorprendente, perfino commovente, spesso divertente". Ma soprattutto, al termine del percorso di comunicazione verbale e non verbale, il lettore può scoprire qualcosa di nuovo sulle proprie specifiche capacità comunicative. E anche interrogarsi sulla sua "autenticità".
Ecco dunque, nella disamina di Ramos Diaz, il modo di comunicare "nell'epoca della post-verità". E soprattutto i tanti esempi, divisi nei tre contesti della "profondità", dell'"ascolto" e dell'"autenticità", in cui ci guida lo stesso papa Francesco. Sempre con l'obiettivo di "creare ponti", anche tra le persone, "e non muri". Perché "la comunicazione è comunione. Non una cosa di buoni e cattivi". E perché quella che ci indica il Pontefice argentino, anche a livello comunicativo e di relazioni, è una "rivoluzione della tenerezza", caratterizzata dall'"amore che si fa vicino e concreto".