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Bosnia: sì a rimpatrio dei foreign fighter dalla Siria

Ministro, ma conseguenze per i reati di terrorismo

11 novembre, 19:06
(ANSA) - SARAJEVO, 11 NOV - La Bosnia-Erzegovina permetterà il rimpatrio a tutti i bosniaci, ex foreign fighter, che si trovano attualmente nei campi di prigionia in Siria, perché è un obbligo verso i propri cittadini, ma quelli che hanno commesso reati legati al terrorismo dovranno affrontare indagini e atti d'accusa. Lo ha dichiarato oggi il ministro della sicurezza bosniaco Dragan Mektic.

Si tratta complessivamente di 260 persone che probabilmente hanno la cittadinanza bosniaca - cosa che dovrà essere rigorosamente accertata - e secondo le informazioni di cui dispongono le autorità bosniache, ha detto il ministro, un centinaio di questi sono uomini che hanno combattuto nelle file dell'Isis e il resto sono donne e bambini. Risponderanno davanti alla legge anche le donne ex appartenenti dell'Isis anche se hanno fatto solo lavori ausiliari.

Il rimpatrio di nove uomini e di un bimbo orfano di tre anni era stato concordato un mese fa ma poi bloccato a causa dell'intervento militare turco nel nord della Siria, ed ora non è chiaro, ha detto Mektic, com'è la situazione nei tre campi profughi gestiti tuttora dai curdi. Il problema principale però, ha osservato il ministro, sarà accertare se i bambini nati in Siria o in Iraq abbiano il diritto alla cittadinanza bosniaca a seconda di chi siano i genitori biologici. (ANSA).

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