(ANSA) - UDINE, 28 GEN - "Il fatto che la maggior parte dei
salari minimi obbligatori in tutta l'Unione Europea siano
consapevolmente fissati al di sotto della soglia di povertà è
scandaloso. Se qualcuno lavora a tempo pieno, non dovrebbe
essere costretto a scegliere tra il riscaldamento e il
mangiare". Lo ha affermato Esther Lynch, vice segretario
generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces),
analizzando i dati Ocse sui salari minimi obbligatori in 17
Stati membri dell'Unione europea che, si legge in una nota, "non
raggiungono nemmeno la soglia minima di rischio di povertà pari
al 60% del salario medio. In 10 Stati membri è pari o inferiore
al 50% del salario medio nazionale, con i livelli più bassi in
Spagna, Repubblica Ceca ed Estonia. Significa che milioni di
persone in tutta Europa oggi non possono permettersi un tenore
di vita dignitoso nonostante lavorino a tempo pieno".
La Ces si rivolge dunque alla Commissione europea che "deve
essere chiara su ciò che considera un salario minimo statutario
equo. Certamente non può essere al di sotto del punto di
riferimento del 60% del salario medio nazionale, soglia di
rischio di povertà - ha aggiunto Lynch - è necessario verificare
questa soglia in riferimento all'adeguatezza ai prezzi reali con
un paniere di beni e servizi definiti a livello nazionale con i
sindacati e i datori di lavoro". (ANSA).
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