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Shoah: Serbia, ricercatori in campo per memoria lager

Storico italiano, futuro Topovske Supe ancora incerto

18 ottobre, 18:04
(di Stefano Giantin) (ANSA) - BELGRADO, 18 OTT - Salvare la memoria di un luogo di dolore e sofferenza dimenticato, oggi proprietà privata, che fu un tempo un campo di concentramento per ebrei e rom, poi in gran parte eliminati dalle forze di occupazione tedesca durante la Seconda Guerra mondiale. È l'obiettivo di storici e ricercatori in Serbia, al lavoro per preservare quanto resta di 'Topovske Supe", caserma di Belgrado che nell'agosto del 1941 fu trasformata in lager dall'esercito nazista.

Fino al novembre del 1941, quando il campo fu smantellato, nel lager passarono 5.000 ebrei e 1.500 rom, tutti maschi, che vennero sfruttati per il lavoro coatto, prima di essere in gran parte giustiziati. Dopo la guerra, il campo venne prima riconsegnato all'esercito jugoslavo per poi essere convertito per finalità produttive e infine privatizzato alcuni anni fa.

Negli anni scorsi, il sito dell'ex lager era stato scelto, fra le polemiche, come zona dove erigere un grande centro commerciale. Nel febbraio di quest'anno, tuttavia, le autorità serbe hanno dichiarato Topovske Supe "area protetta". Ma "bisogna vedere in che modo e fino a che punto l'intesa tra le autorità e il proprietario preserverà" concretamente "il sito", ha osservato l'istituto di ricerca 'Center for Public History', in prima linea per la difesa di Topovske Supe. Centro che lavora al progetto 'Mappatura dell'Olocausto - luoghi del ricordo in Serbia', conducendo ricerche sui campi dove rom ed ebrei furono reclusi durante il secondo conflitto mondiale.

Topovske Supe, fra essi, è un sito-chiave e "deve essere protetto assieme alla memoria delle vittime", ha affermato il Centro, lanciando un appello accorato. Chiunque possieda foto o abbia documenti o informazioni relativi a Topovske Supe si faccia avanti, per contribuire alla creazione di un archivio storico dedicato al lager, si legge in documenti prodotti dal Centro.

Dietro il progetto, uno storico italiano e direttore del Center for Public History, Milovan Pisarri. "Custodire la memoria di quel campo significa preservare il ricordo delle vittime del nazismo", afferma Pisarri all'ANSA. Si tratta di un processo "oggi ancora più importante: gli ultimi sopravvissuti se ne vanno e l'ultradestra cresce in Europa, dobbiamo resistere al risorgere di nazismi e fascismi e a iniziative che negano la memoria della Shoah, incluse quelle dettate da interessi economici". Interessi come quelli che ruotano attorno a Topovske Supe, che secondo il ricercatore rischierebbe ancora di diventare un grande centro commerciale. "Dopo pressioni locali e internazionali, il Parlamento serbo ha approvato una legge speciale sulla costruzione di un memoriale dedicato al lager di Sajmiste", attivo nel cuore di Belgrado tra il 1941 e il 1944.

"Secondo il testo della legge - continua lo storico - Topovske Supe fa parte del memoriale, ma la strada è lunga e difficile.

Ora lo Stato deve ricomprare gli edifici, restaurarli e trasformarli in un museo e, per ora, non ci sono passi in questa direzione". Da qui l'importanza del progetto di ricerca e dell'appello a sopravvissuti o a chi abbia informazioni sul lager. "Vogliamo lanciare un messaggio - chiosa Pisarri -.

Dovunque ci siano luoghi come Topovske Supe, bisogna agire dal basso per prevenirne la distruzione". (ANSA).

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