EuroScience 2020: Fantoni, scienza รจ a servizio cittadini
Intervento del presidente Fit, che organizza evento
08 giugno, 20:05Questa tendenza mette a rischio i presupposti della scienza basati sulla libera circolazione della conoscenza, principio a cui la scienza deve molto del suo grande sviluppo.
Ma oltre all'allargamento geografico, il successo dell'evento si misurerà nella capacità di articolare una discussione collettiva, forse un vero e proprio esercizio di autoanalisi dei rapporti tra scienza e società, che guardi allo sviluppo della vita in maniera davvero ambiziosa e lungimirante, in grado di inserire nell'agenda della discussione pubblica, con coraggio e senza paura del futuro, i temi dei prossimi decenni: il riscaldamento globale, il cibo, l'acqua, la salute, le migrazioni, la disgregazione del mondo del lavoro, le conseguenze sulla società e sulla vita quotidiana della diffusione apparentemente incontrastata di algoritmi non coscienti ma dotati di grande intelligenza. Senza mai trascurare il ruolo cruciale della ricerca scientifica e dell'innovazione nello sviluppo economico e sociale. Per questo, l'EuroScience Open Forum del 2020 a Trieste non potrà permettersi di essere una vetrina delle meraviglie della scienza a disposizione di ammiratori e ammiratrici della ricerca per soli cinque giorni. L'obiettivo è piuttosto quello di realizzare la migliore piattaforma possibile per la costruzione di un senso nuovo attorno a problemi che riguardano sia le dinamiche interne della scienza - dalla mobilità delle carriere all'editoria scientifica, ai finanziamenti alla ricerca - sia i rapporti tra scienza e impresa, innovazione, politica, media.
Più che presentare soluzioni o dare lezioni, ESOF2020 avrà successo se diventerà uno spazio possibile e credibile della negoziazione e dell'integrazione di competenze e conoscenze differenti. Cercheremo di farlo attraverso uno sguardo unico che accomunerà tutti i nostri sforzi: la libertà. Abbiamo scelto il motto Freedom for science, Science for freedom perché uno dei modi con cui Trieste ha mostrato in passato il suo volto migliore di fronte alle illusioni dell'autosufficienza e del provincialismo è stata la curiosità intellettuale verso l'esterno, la capacità di accettare la sfida della diversità, trasformandola in progetto di cambiamento e non di diseguaglianze, a partire dall'invenzione della diplomazia scientifica, quando il capoluogo giuliano era uno dei presidi della cortina di ferro scesa sull'Europa. Il tema della libertà innesca, come ovvio, quello della responsabilità e della comunità. Siamo convinti che una scienza orgogliosa di se stessa ma al servizio dei cittadini sia fondamentale per ridefinire cos'è bene comune, cos' è il minimo comune denominatore di conoscenza che dev'essere messo a disposizione di tutti per poter essere pienamente cittadini del nostro tempo. Siamo convinti altresì che senza conoscenza non sia possibile "liberarsi assieme", o che quantomeno aumenti il rischio di liberarsi nell'indifferenza dell'altrui libertà o addirittura a sue spese.