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Teatro: Il Processo di Kafka torna a Praga

Rivisitato dal coreografo Mauro Bigonzetti

07 giugno, 12:10
(di Marco Patricelli) (ANSA) - PRAGA, 7 GIU - Le tinte noir del "Processo" di Franz Kafka con i colori dei riflettori del Teatro degli Stati di Praga, dove nel 1787 debuttò il "Don Giovanni" di Mozart (e dove Miloš Forman girò parte di "Amadeus"). Questo prestigioso tempio culturale il 13 giugno ospita la prima del capolavoro del '900 rivisitato dal coreografo Mauro Bigonzetti, autore anche dei costumi. "Lo spettacolo nasce da una passione giovanile per Kafka e per il suo mondo. Portare 'Il processo' proprio a Praga, dopo l'esperienza di qualche anno fa ad Hannover, è un banco di prova davvero importante. Diciamo che ci vuole coraggio unito a un pizzico di sana incoscienza, considerato quanto Kafka sia amato e considerato. Con questo balletto è come giocare contemporaneamente in casa e fuori casa". Non ci sono precedenti di trasposizione per balletto di un testo incompiuto e universalmente noto, intriso di simbologia e permeato degli smarrimenti dell'epoca contemporanea, dove tutto segue una logica perversa ma nulla ha una spiegazione.

Bigonzetti nel disegnare le coreografie ha scelto musiche tratte dal repertorio antico (Bononcini, Buxtehude, Gesualdo da Venosa, Monteverdi), la cui omogeneità formale è volutamente spezzata da brani di Henryk Górecki ("una lama che risponde a esigenze drammaturgiche") e Modest Musorgskij. "Rispetto al testo di Kafka - precisa Bigonzetti, assistito da Carlos Prado - c'è una figura in più, il personaggio della 'newspaper woman', interpretata da Kristyna Nemečkova e Kristina Kornova, che simbolizza i media nella società odierna. Devo dire che a Praga ho trovato un'altissima professionalità nei solisti (Alina Nanu, Miho Ogimoto, Ondrej Vinklat, Giovanni Rotolo) e nel corpo di ballo del Czech National Ballet, entrati subito in sintonia con le mie idee coregrafiche". L'impronta italiana del "Processo" si ritrova anche nella scena e nelle luci di Carlo Cerri, che firma altresì le videoproiezioni con la OoopStudio di Alessandro Grisenti e Marco Noviello. (Ansa)
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