(ANSA) - ROMA, 14 APR - I paesi ricchi trasformano e
consumano prodotti provenienti dai paesi tropicali e
sub-tropicali che sono frutto di deforestazione e trasformazione
di ecosistemi naturali. L'Unione europea è il secondo
importatore al mondo di deforestazione incorporata nei prodotti,
dopo la Cina, e l'Italia è il secondo paese in Europa, dopo la
Germania. Lo sostiene un nuovo rapporto del WWF, basato su
ricerche dello Stockholm Environment Institute (SEI) e del
Transparency for Sustainable Economies-Traseo. Tra il 2005-2017
la soia, l'olio di palma e la carne bovina sono stati i prodotti
importati dall'Ue di maggior peso nella deforestazione
tropicale, seguiti dai prodotti legnosi da piantagioni, dal
cacao e dal caffè. Nel 2017 l'Unione Europea è risultata il
secondo più grande importatore di deforestazione incorporata nei
prodotti, subito dopo la Cina. La sua responsabilità è
ricollegabile alla deforestazione e trasformazione di 203.000
ettari di terreni naturali, con l'emissione di 116 milioni di
tonnellate di CO₂. Nel periodo di studio l'Ue ha causato il 16%
della deforestazione associata al commercio internazionale,
superando India (9%), Stati Uniti (7%) e Giappone (5%).
L'Italia, in base ai dati del 2017, è al secondo posto nella
classifica degli otto paesi europei responsabili dell'80% della
deforestazione inclusa nei prodotti, di provenienza tropicale,
lavorati e consumati nell'UE. Gli 8 paesi nell'ordine sono
Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia,
Belgio e Polonia. Secondo il WWF, la Commissione Europea sta
lavorando ad una proposta di legge per bloccare le importazioni
dell'UE frutto di deforestazione. Il WWF chiede che questa legge
consideri non solo le foreste, ma anche le praterie, le savane e
le zone umide, che vengono distrutte per far spazio a campi e
pascoli. (ANSA).
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