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Bosnia: da Ong allarme per 'crisi inquinamento' a Tuzla

Da smog carbone 'piĆ¹ di cento morti premature fra adulti'

25 giugno, 14:03
(di Stefano Giantin) (ANSA) - BELGRADO, 25 GIU - Associazioni ambientaliste ed esperti hanno lanciato un forte allarme per una "crisi di inquinamento" a Tuzla, in Bosnia-Erzegovina, chiedendo alle autorità di abbandonare i piani per costruire un nuovo blocco per la locale centrale a carbone.

L'inquinamento da polveri sottili a Tuzla ha superato "di due volte il limite legale per due terzi dei giorni monitorati nel 2018", un livello di smog che avrebbe "causato oltre un centinaio di morti premature negli adulti" durante l'anno scorso, hanno denunciato le Ong CEE Bankwatch Network, Health and Environment Alliance (HEAL) e il Centro per l'ecologia ed energia della Bosnia ed Erzegovina, in un nuovo rapporto pubblicato martedì, intitolato 'Lifting the Smog'.

I gruppi per la difesa dell'ambiente hanno sottolineato che le autorità locali stanno pianificando di aggiungere una nuova unità a carbone, da 450 MW, alla obsoleta centrale elettrica locale, alimentata a lignite e già oggi "una delle principali fonti di inquinamento a Tuzla" insieme ad una miniera a cielo aperto adiacente e a un sito per lo smaltimento delle ceneri. Il nuovo blocco della centrale "non è progettato in linea con gli ultimi standard di controllo dell'inquinamento Ue", hanno aggiunto gli ambientalisti.

"Quello che serve è un piano per eliminare gradualmente" le attività della centrale a carbone di Tuzla pensando nel contempo a "misure provvisorie per ridurre l'inquinamento da carbone", oltre all'"aggiornamento della rete di monitoraggio dell'aria per verificare la reale entità dell'impatto sulla salute" dell'inquinamento, ha detto Vlatka Matkovic Puljic, della HEAL, in una dichiarazione pubblicata da BankWatch.

"Il numero di morti potrebbe essere ridotto se l'inquinamento atmosferico a Tuzla migliorasse", ha sottolineato dal canto suo Maida Mulic, direttore dell'Istituto di Sanità pubblica di Tuzla. Serve, ha aggiunto, "una risposta urgente per proteggere la salute e la vita dei cittadini". Le autorità sono "direttamente responsabili" per quelle centinaia di morti "perché non stanno facendo nulla per impedirlo", conferma all'ANSA Denis Zisko, del Centro per l'energia e l'ecologia. "Speriamo che qualcosa cambi, non da un giorno all'altro, ma se aumentiamo la pressione della popolazione generale verso le autorità ci sono possibilità che alla fine esse inizino a fare il loro lavoro", aggiunge l'esperto. Popolazione che è "sempre più consapevole dei problemi causati dalle centrali a carbone". La soluzione a lungo termine è "decarbonizzazione", specifica Zisko, sottolineando che anche la Bosnia-Erzegovina dovrebbe "accettare il fatto che la produzione di energia da combustibili fossili è un retaggio del passato e che dobbiamo sviluppare al più presto piani per la decarbonizzazione del sistema energetico e passare alle energie rinnovabili ".

Il rapporto 'Lifting the Smog' afferma che, secondo modelli di impatto sulla salute pubblica, l'inquinamento da PM2,5 ha causato 136 morti premature negli adulti a Tuzla nel 2018, il 17% delle morti totali di persone sopra i 30 anni. Inoltre, l'inquinamento da PM10 ha provocato 1.339 nuovi casi di bronchite negli adulti in città l'anno scorso.

I risultati preliminari di un recente rapporto di UN Environment hanno confermato che "l'inquinamento atmosferico è direttamente responsabile una morte prematura su cinque in 19 città dei Balcani occidentali", inclusa Tuzla, prese in considerazione dallo studio. (ANSA).

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