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Economia: Bers, crescita forte Centro-Est Europa e Balcani

Ma rischi da tensioni commerciali e instabilità geopolitica

02 novembre, 22:19

(di Stefano Giantin) (ANSA) - BELGRADO - La crescita economica nell'Europa centrale, nei Paesi baltici, nell'Est Europa e nei Balcani rimarrà sostenuta nel 2018 e 2019. Lo ha previsto la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) nell'ultimo rapporto sui Regional Economic Prospects.

Sussistono tuttavia, ha sottolineato la Bers, "rischi" derivanti "da tensioni commerciali, alti livelli di debito corporate e instabilità geopolitica", che potrebbero avere un impatto negativo sulla regione.

Secondo il rapporto Bers, la crescita nell'Europa centrale e nei Baltici sarà del 4,3% in media nel 2018 e del 3,5% nel 2019, dal 4,4% del 2017 e dal 3% del 2016. Nell'area, la Bers ha previsto per la Croazia una crescita del 2,7% nel 2018 e del 2,5% nel 2019; 3,6% nel 2018 e 3% nel 2019 in Estonia; 4,3% nel 2018 e 3,3% nel 2019 in Ungheria; 3,9% nel 2018 e 3,5% nel 2019 in Lettonia; 3,4% nel 2018 e 2,8% nel 2019 in Lituania; 4,7% nel 2018 e 3,6% nel 2019 in Polonia; 3,9% nel 2018 e 4% nel 2019 in Slovacchia e 4,2% nel 2018 e 3.3% nel 2019 in Slovenia.

La crescita economica nell'Europa sudorientale e nei Balcani occidentali sarà in media del 3,5% nel 2018 e del 3,2% nel 2019, dal 4,4% del 2017 e 3,1% nel 2016, ha segnalato la Banca. La Bers ha previsto una crescita del 4% nel 2018 e del 3,9% nel 2019 in Albania; 3% nel 2018 e 3,5% nel 2019 in Bosnia-Erzegovina; 3,6% nel 2018 e 3,4% in Bulgaria; 2% nel 2018 e 3% nel 2019 in Macedonia; 2,2% nel 2018 e 2,3% nel 2019 in Grecia; 4% nel 2018 e 2019 in Kosovo; 4.2% nel 2018 e 3% nel 2019 in Montenegro; 4,2% nel 2018 e 3,6% nel 2019 in Romania e 4,2% nel 2018 e 3,5% nel 2019 in Serbia.

La Bers ha sottolineato che "le prospettive sono sostanzialmente stabili nelle economie" della regione, con l'eccezione della Turchia (Pil in crescita del 3,6% nel 2018 e solo dell'1% nel 2019), rallentata "bruscamente dal deprezzamento della lira, che ha pesato sulla fiducia degli investitori" e dai "tassi di interesse più elevati".

Lo studio ha evidenziato anche l'esistenza di rischi per le economie emergenti relativi alla "escalation del protezionismo", fenomeno particolarmente negativo per le economie orientate all'export come Slovacchia e Ungheria e in crescita "alla luce delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e maggiori partner" di Washington. Rimane poi l'ombra lunga della "situazione relativa alla sicurezza nel Medio Oriente" e delle "tensioni geopolitiche", un fattore-chiave di rischio, assieme ai potenziali problemi relativi alle "catene di approvvigionamento transfrontaliere nel caso di un 'no-deal Brexit'".

Per quanto riguarda l'Europa centrale e sudorientale, la Bers ha previsto una crescita più moderata "dopo gli alti livelli del 2018", in parte anche a causa della crescente mancanza di "manodopera qualificata", un problema ormai comune e diffuso in quasi tutta la regione. Regione, in particolare quella sudorientale, che registrerà comunque una crescita sostanziosa, con Macedonia e Serbia con un Pil in aumento a "ai livelli più alti degli ultimi anni".

La Macedonia, ha segnalato la Bers, è stato l'unico Paese balcanico ad aver registrato zero crescita nel 2017, ma sta ora mostrando segnali di una ripresa moderata. La Serbia, invece, sta raggiungendo i livelli di crescita "più forti da anni a questa parte". Anche gli Paesi balcanici hanno economie che, al momento, crescono a ritmi sostenuti. (ANSA).

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