(ANSA) - BELGRADO, 28 MAG - Il presidente serbo Aleksandar
Vucic ha posto in stato di massima allerta esercito e forze di
polizia dopo l'arresto di 13 poliziotti di etnia serba nel nord
del Kosovo, e ha convocato una riunione urgente del Consiglio
per la sicurezza nazionale per esaminare la situazione di alta
tensione che si è creata. Vucic, come riferiscono i media, ha
avvertito la Ue che la Serbia reagirà se le forze speciali della
polizia kosovara (Rosu) non si ritireranno dal nord del Kosovo.
A Kosovska Mitrovica è stato chiuso il ponte sul fiume Ibar
che separa il settore nord (serbo) da quello sud (albanese). La
Kfor ha rafforzato la sua presenza, mentre stamane sono
risuonate le sirene di allarme, con gruppi di serbi che si sono
riuniti nella piazza principale di Mitrovica nord. "Ai nostri
messaggi di pace rispondono con messaggi di guerra", ha detto a
Belgrado Milovan Drecun, capo della commissione parlamentare per
il Kosovo. E' chiaro a suo avviso che la parte kosovara non
vuole più alcun dialogo e l'obiettivo di tali provocazioni
sarebbe quello di arrivare a scontri con la popolazione serba
per provocare un intervento armato della Serbia.
Il premier kosovaro Ramush Haradinaj ha confermato l'arresto
stamane nel nord del Kosovo di poliziotti di etnia serba,
affermando che si tratta di un'operazione contro il contrabbando
e la criminalità organizzata. "Confermo l'operazione,
nell'ambito del contrasto al contrabbando e al crimine
organizzato, che riguarda anche poliziotti e doganieri", ha
detto Haradinaj citato dai media serbi. Il premier ha invitato
la popolazione a restare calma. Anche i vertici della polizia
del Kosovo hanno riferito degli arresti, affermando che si
tratta di un'azione diretta contro gruppi della criminalità
organizzata attivi nel contrabbando di merci, tangenti e altre
attività illegali. Il commercio tra Serbia e Kosovo si è
notevolmente ridotto, scendendo quasi a zero, dopo l'imposizione
lo scorso novembre di dazi maggiorati del 100% sull'import serbo
e bosniaco da parte delle autorità di Pristina. (ANSA).
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