'Ndrangheta: 'affari' Scimone in Toscana, 13 a processo
Firenze, gup toglie aggravante mafiosa da reati imprenditori
12 giugno, 18:56Il processo comincerà l'8 ottobre 2019 e tratterà più fatti e accuse - a vario titolo - di associazione a delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio, usura, estorsione, esercizio abusivo del credito, frode fiscale, fatture false. Il giudice Zatini ha escluso l'aggravante dell'art.7 'di mafiosità' per alcuni episodi in cui sono accusati imprenditori mentre la medesima circostanza permane per gli altri imputati. Sempre lo stesso giudice ha emesso una prima condanna, con rito abbreviato, per un 14/o imputato, Filippo Bertelli - condannato a una pena di 2 anni, sospesa. Prosciolti, per una delle accuse, gli imputati Giovanni Lovisi, Lina Filomena Lovisi, Alessandro Bertelli, Maurizio Sabatini e Marco Lami - perché il fatto non costituisce reato - laddove sono colpiti dall'imputazione di essersi associati con Scimone, Nirta, Stellitano e Iavazzo per commettere un numero indeterminato di delitti di riciclaggio attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti con aziende nel settore conciario.
Imprese che pure erano economicamente sane ma - ricostruiva l'inchiesta - avrebbero trovato vantaggio nel farsi prestare denaro, proveniente da 'cartiere' che di fatto venivano gestite dalla 'ndrangheta. L'inchiesta della Dda fece emergere che le somme circolate in 'Vello d'oro' provenivano sia dalla Calabria sia da conti basati in banche di Slovenia e Croazia. Una volta ripulito in Toscana il denaro avrebbe preso la via di società del Regno Unito, così sottratto al fisco italiano.(ANSA).