La lezione dello storico Alessandro Barbero su 'Dante e il potere' apre le celebrazioni dantesche in Santa Croce a Firenze, il Pantheon d'Italia che custodisce le 'itale glorie' e che ospita il cenotafio dedicato al Sommo poeta. La tomba vuota di Dante, insieme alla statua sul sagrato della basilica, sono i simboli della riconciliazione postuma della sua città, Firenze, che lo aveva esiliato. Dante "l'ha sperato per tutta la vita fino all'ultimo che lo avrebbero richiamato indietro con tante scuse", racconta Barbero in Santa Croce. "So benissimo - aggiunge poi lo storico - che a Firenze si patisce e si soffre di questo urto che non è stato ricomposto durante la sua vita e si vuole in tutti i modi pensare che ormai Firenze al suo figlio più illustre ha reso omaggio a sufficienza. Ed è vero, tutto quello che si poteva fare è stato fatto, ma lui non era tipo che si accontentasse". Barbero interviene a Firenze dopo l'uscita del volume 'Dante', che propone un ritratto a tutto tondo del genio creatore della Divina Commedia. "Noi storici abbiamo scoperto che c'era un grande lavoro da fare anche sulla vita, sul mondo di Dante, sulla società del suo tempo - ha spiegato Barbero -, questa è una biografia di un uomo che per caso è anche un grande poeta, ma che è soprattutto un uomo su cui abbiamo molte più informazioni rispetto al suo vicino di casa".
La lezione di Barbero si inserisce in un programma articolato messo a punto dall'Opera di Santa Croce per i 700 anni dalla morte di Dante con l'obiettivo di restituire la ricchezza e la complessità di Dante e della sua opera per farla parlare al tempo presente. Per Irene Sanesi, presidente dell'Opera di Santa Croce "è necessario andare oltre i riti della celebrazione per riscoprire tutti insieme il valore civile, culturale, linguistico e letterario di Dante, poeta e uomo. La sua lezione, che nasce dalla condivisione del patrimonio fondamentale costituito dalla lingua e dalla cultura, è quanto mai attuale e costituisce oggi una risorsa fondamentale per il futuro". In programma, tra le altre cose, il progetto artistico 'Dante Poeta eterno' di Felice Limosani, che racconta la sua vita attualizzando in una forma espressiva multimodale le incisione ottocentesche di Gustave Dorè, massimo illustratore della Divina Commedia. Un'altra lezione, questa volta su 'Dante e la fede', sarà quella del cardinale Gianfranco Ravasi in programma il 28 maggio 2021. "In occasione delle celebrazioni dantesche - spiega Stefano Filipponi, segretario generale dell'Opera di Santa Croce - siamo impegnati a rileggere attraverso punti di vista diversi la vita e le opere di Dante, per approfondire ed evidenziare la complessità e la ricchezza dell'uomo e del poeta che ha ancora molto da dire al nostro presente".