"I dati sugli stili e le
attitudini di lettura dei Molisani non sono particolarmente
rassicuranti e ci raccontano una popolazione di lettori in
diminuzione rispetto alla media nazionale già di per sé non
molto e non particolarmente incline a nuove tecnologie e
supporti per la lettura". Così, interpellata dall'ANSA, la
docente Unimol, Letizia Bindi, commenta quanto emerso da uno
studio dell'Istat. "Tuttavia il dato più rilevante - osserva - è
in quei dieci punti meno della media nazionale di lettori 'medi'
che ci racconta una distanza sostanziale dalla lettura e
dall'approfondimento, ma anche dalla letteratura, dalla poesia e
dai libri per l'infanzia, per quanto forse un dato scorporato
più attento sarebbe stato ancora più interessante. Dispiace -
aggiunge - ma non meraviglia in una regione che non ha sempre
avuto grande cura dei suoi luoghi culturali e dei suoi 'santuari
della lettura'. Merita ricordare l'insostenibile e oltremodo
prolungata chiusura della Biblioteca Provinciale 'Pasquale
Albino', la chiusura o riduzione di personale in molte altre
biblioteche comunali. Anche sul piano dell'iniziativa privata,
sono poche le nuove librerie che si aprono sia nei poli urbani
più rilevanti, sia nei piccoli paesi che spesso conoscono anche
una vita culturale asfittica in cui a mancare non sono solo
biblioteche e librerie, ma anche teatri, cinema, luoghi di
incontro dove presentare libri e organizzare altri tipi, anche
innovativi, di attività culturali. Qualcosa è emerso negli
ultimi anni sul fronte dei Parchi letterari e delle narrazioni
che si accompagnano a una conoscenza in cammino dei territori:
percorsi ecomuseali che si intrecciano a letture o performance
rievocative, rassegne di teatro popolare che riprendono testi
letterari anche dialettali". Secondo la docente, dunque, per
invertire questa tendenza serve "una sinergia tra istituzioni,
ma anche dei soggetti formali e informali della formazione:
scuole, università, luoghi di cultura, proposte turistiche,
librerie, teatri, sale cinematografiche, associazionismo
capillare sui territori".
Tutto questo anche "con un occhio all'innovazione:
facilitazione nell'accesso agli e-book e a tutto ciò che attiene
alla lettura, il networking e la disseminazione delle attività
editoriali, una consapevole attività di adattamento e
contestualizzazione delle proposte di lettura ai loro
destinatari, una sempre maggiore interattività e innovatività di
presentazione dei contenuti. In questo senso forse - conclude -
si può sperare di invertire questa tendenza all'abbandono della
lettura e supportare modi nuovi e maggiormente partecipativi,
circolari, condivisi di leggere e perché no anche di incentivare
i giovani molisani alla scrittura, alla creatività, scrittura
critico-scientifica e alla narrativa".
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