Il fermo produttivo di una
settimana alla Sevel di Atessa (Chieti), per mancanza di
semiconduttori, preoccupa la Fim-Cisl. Il segretario nazionale
Ferdinando Uliano dichiara: "Da tempo siamo preoccupati per la
situazione che si sta creando sul fronte semiconduttori nel
settore automotive. Come Fim-Cisl abbiamo denunciato anche al
Governo questo rischio, che si va ad aggiungere alla situazione
già complicata del settore automotive, coinvolto da un forte
cambiamento, con forti rischi di impatto occupazionale".
"La comunicazione di oggi di Stellantis - aggiunge - ci
preoccupa enormemente. Fermare per una settimana continua Sevel
significa che la situazione si è particolarmente aggravata sul
lato dell'approvvigionamento. I veicoli commerciali sono un
settore fortemente trainante, e Sevel rappresenta lo
stabilimento che ha avuto un continuo incremento dei volumi e
gli ordini sono in continuo aumento. Sappiamo che a livello
mondiale il gruppo Stellantis decide le assegnazioni dei
microchip nei vari plant ed è fondamentale che la direzione
chiarisca se c'è stata una riduzione complessiva o se questa ha
riguardato in misura maggiore gli stabilimenti italiani".
In Sevel oggi c'è anche incontro, previsto dal contratto, per
evitare l'apertura di conflitto con Stellantis. "Le segreterie
territoriali - continua Uliano - incontreranno la direzione
aziendale per avere risposte concrete sugli oltre 700
somministrati presenti su un organico di 5.670. Situazione che
non è mai avvenuta prima né con Fiat, né con Fca. Senza risposte
positive da parte di Stellantis per i somministrati si mette a
rischio l'occupazione e il futuro dello stabilimento e per il
sindacato questo è inaccettabile e sarà inevitabile la rottura e
lo sciopero".
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