"Il libro era nato per evitare che
si ripetesse tutto questo, invece abbiamo buttato via 5 mesi"
dice il medico Vittorio Agnoletto, presentando la sua inchiesta
sulla pandemia, 'Senza respiro', in uscita per Altreconomia. E
ora, "se non viene rafforzata la medicina territoriale e la
sorveglianza sui luoghi di lavoro, il lockdown appare
inevitabile". Nel libro, i cui diritti d'autore andranno
all'ospedale Sacco e che ha una prefazione firmata da Ignacio
Lula da Silva, si legge che "se la Lombardia fosse una nazione"
sarebbe al primo posto al mondo per mortalità da Covid. "Se il
sistema di sorveglianza si fosse mosso - dice Agnoletto - non ci
saremmo trovati impreparati". "Quel che è accaduto era
prevedibile, c'era - sottolinea - una finestra di opportunità da
quando il virus si è manifestato in Cina a quando è arrivato in
Italia, in cui il Governo avrebbe dovuto prepararsi, che non è
stata colta". Agnoletto è pronto a mettere il suo libro "a
disposizione della magistratura" in particolare per quanto
riguarda la vigilanza nelle Rsa: "Solo dopo una richiesta del
prefetto e quando i magistrati hanno già avviato le loro
inchieste, la direzione dell'Ats - scrive - dà indicazioni, con
grande urgenza, di andare nelle Rsa a verificare cosa stia
accadendo". "È il 23 aprile. Non il 23 febbraio". E ora?
"Nessuna struttura ospedaliera può reggere l'impatto da sola
senza Usca, in Lombardia ne servirebbero 200, invece non ce ne
sono nemmeno un terzo. La famiglia è l'ultimo dei passaggi, ci
si contagia sui luoghi di lavoro e sui mezzi, questi sono gli
investimenti da fare, la chiusura delle scuole è una conseguenza
del non aver fatto queste cose".
GGD/ S0B QBXB
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