In Molise nei primi sei mesi
del 2020 l'occupazione è stata stabile per il 72% delle imprese,
ma il 26% l'ha ridotta. E' quanto risulta dall'indagine
Excelsior condotta tra il 25 maggio e il 9 giugno da Unioncamere
in accordo con Anpal. Su circa 6.500 imprese intervistate,
dunque, il 72% ha dichiarato di aver mantenuto stabile il numero
dei propri occupati, circa 1.700 imprese invece, pari al 26%
hanno dovuto ridurre i livelli occupazionali, mentre il 2% circa
li hanno aumentati. Vanno meglio le imprese esportatrici, le
quali hanno dichiarato nell'82,2% dei casi un andamento
occupazionale stazionario o in aumento. Segnali positivi
emergono dall'indagine anche per le imprese molisane già dotate
di piani integrati di digitalizzazione, che mostrano una
maggiore resistenza occupazionale grazie alle innovazioni
precedentemente introdotte. A risentire maggiormente dello shock
senza precedenti legato all'emergenza Covid-19 sono le piccole
imprese (10-49 dipendenti) e le micro imprese (1-9 dipendenti).
La ristorazione, il commercio, i servizi avanzati di supporto
alle imprese e nell'industria, le industrie alimentari, delle
bevande e del tabacco e le costruzioni, rappresentano i settori
maggiormente esposti in regione alla contrazione
dell'occupazione. Meno critica la situazione occupazionale per
le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo, per i
servizi informatici e delle telecomunicazioni e per i servizi
finanziari e assicurativi. Per quanto riguarda le azioni da
mettere in campo nei prossimi sei mesi, e quindi, in una
prospettiva post-Covid19, vi è da parte delle imprese molisane
un elevato dinamismo che spinge il 90,7%, pari ad oltre 5.850
aziende, a programmare interventi a fronte del 17% che dichiara
di voler attendere l'evoluzione della situazione per poi
delineare un piano di attività.
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