"Le macerie del disastro
sanitario in Molise non sono imputabili ai commissari o al
Decreto Balduzzi, la responsabilità è esclusivamente della
politica e, come tale, ha nome e cognome". Lo afferma la
consigliera regionale Aida Romagnuolo (Prima il Molise),
aggiungendo che "a noi però interessa la sanità del presente e
quella del futuro".
"Quello che si è consumato nella sanità pubblica molisana -
osserva - è stato un disegno criminale premeditato, perpetrato
per anni ai danni della classe sociale più povera e bisognosa
di cure, ed oggi di quei guasti ne paghiamo tutti le più severe
conseguenze".
Romagnuolo, dunque, punta il dito sulla classe politica
ricordando che si va verso la chiusura di reparti ospedalieri in
un percorso di "solo chiacchiere e false promesse da parte di
chi oggi dovrebbe difendere ed evitare questo disastro". Poi, si
dice pronta a difendere la sanità regionale "con i denti,
unghia e a morsi", invitando i molisani "a una vera e propria
chiamata alle armi". "Adesso basta - aggiunge - non posso
credere che i molisani non abbiano la forza e il coraggio di
lottare per difendere un nostro e loro sacrosanto diritto",
Infine, un appello a sindaci, parlamentari, comitati,
consiglieri regionali, associazioni, medici, paramedici,
cittadini, giovani e studenti: "ribelliamoci, svegliatevi,
lottate con me, con noi, lottiamo tutti insieme per liberare il
Molise e per vincere questa grande battaglia a difesa della
nostra vita. Scendiamo tutti in piazza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA