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Castel del Giudice,ecco 'Piano del cibo'

Castel del Giudice,ecco 'Piano del cibo'

Politiche alimentari finalizzate a ridurre sprechi e plastica

CASTEL DEL GIUDICE (ISERNIA), 22 marzo 2019, 15:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Castel del Giudice come modello per le politiche del cibo a favore dell'ambiente e dello sviluppo integrato e sostenibile. Il Comune al confine tra l'Alto Molise e l'Abruzzo ha approvato il primo 'Piano del Cibo', iniziativa pionieristica nel centro-sud Italia e che nel mondo coinvolge 200 città, firmatarie del 'Milan Urban Food Policy Pact' (Mufpp). Obiettivo è organizzare azioni e attività per riduzione degli sprechi alimentari, uso oculato del suolo, tracciabilità dei prodotti, valorizzazione della filiera delle produzioni locali, organizzazione di turismo esperienziale basato sulla capacità di innovazione e valorizzazione ambientale, tutela della biodiversità agroalimentare nel rispetto di culture e tradizioni. Il progetto, nato su input di Davide Marino, docente dell'Università del Molise, coinvolge realtà imprenditoriali e sociali di Castel del Giudice. "Si tratta di uno strumento concreto - ha spiegato Marino - per riorganizzare il sistema alimentare locale e coordinare la filiera agroalimentare in ogni passaggio, dalla coltivazione al post-consumo, e creare un modello replicabile, secondo gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile". Quattro le macro-aree di riferimento: Castel del Giudice comunità del cibo, agricoltura, sociale e laboratorio permanente 'Green Community'. Un punto di riferimento nelle politiche alimentari per incentivare forme di filiera corta, produzioni biologiche, turismo esperienziale, innovazioni in ottica di economica circolare e nella tutela dell'ambiente, salute e biodiversità, come l'abolizione della plastica e dei pesticidi.
    "Castel del Giudice, in linea con il percorso che negli anni lo ha reso un esempio per le politiche ambientali e di rinascita dei piccoli comuni spopolati - ha sottolineato il sindaco, Lino Gentile - punta sul cibo del territorio come motore di sviluppo locale, con l'obiettivo di fare rete sia con i Comuni vicini sia a livello regionale, con le realtà rurali e quelle urbane".
   
   

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