Castel del
Giudice come modello per le politiche del cibo a favore
dell'ambiente e dello sviluppo integrato e sostenibile. Il
Comune al confine tra l'Alto Molise e l'Abruzzo ha approvato il
primo 'Piano del Cibo', iniziativa pionieristica nel centro-sud
Italia e che nel mondo coinvolge 200 città, firmatarie del
'Milan Urban Food Policy Pact' (Mufpp). Obiettivo è organizzare
azioni e attività per riduzione degli sprechi alimentari, uso
oculato del suolo, tracciabilità dei prodotti, valorizzazione
della filiera delle produzioni locali, organizzazione di turismo
esperienziale basato sulla capacità di innovazione e
valorizzazione ambientale, tutela della biodiversità
agroalimentare nel rispetto di culture e tradizioni. Il
progetto, nato su input di Davide Marino, docente
dell'Università del Molise, coinvolge realtà imprenditoriali e
sociali di Castel del Giudice.
"Si tratta di uno strumento concreto - ha spiegato Marino -
per riorganizzare il sistema alimentare locale e coordinare la
filiera agroalimentare in ogni passaggio, dalla coltivazione al
post-consumo, e creare un modello replicabile, secondo gli
obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile".
Quattro le macro-aree di riferimento: Castel del Giudice
comunità del cibo, agricoltura, sociale e laboratorio permanente
'Green Community'. Un punto di riferimento nelle politiche
alimentari per incentivare forme di filiera corta, produzioni
biologiche, turismo esperienziale, innovazioni in ottica di
economica circolare e nella tutela dell'ambiente, salute e
biodiversità, come l'abolizione della plastica e dei pesticidi.
"Castel del Giudice, in linea con il percorso che negli anni lo
ha reso un esempio per le politiche ambientali e di rinascita
dei piccoli comuni spopolati - ha sottolineato il sindaco, Lino
Gentile - punta sul cibo del territorio come motore di sviluppo
locale, con l'obiettivo di fare rete sia con i Comuni vicini sia
a livello regionale, con le realtà rurali e quelle urbane".
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