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Nave arenata: Federagenti, no alla chiusura delle Bocche di Bonifacio

Duci, ok a misure di prevenzione. Da 5 anni denunciamo i rischi

15 ottobre, 14:48

 "Siamo contrari a misure radicali di totale interdizione della navigazione e quindi all'obbligo di circumnavigazione delle isole, quando esiste la possibilità di una navigazione sicura, sorvegliata e tutelata anche attraverso un intervento pubblico". Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione degli agenti marittimi italiani, interviene dopo l'incidente del Rhodanus, il cargo carico di acciaio che si è incagliato sugli scogli nelle Bocche di Bonifacio per dire no alla chiusura dell'area alle navi, come si sta ventilando, ma ricorda anche "Ci hanno definiti Cassandre perché da almeno 5 anni avevamo fatto scattare l'allarme sul rischio Bocche di Bonifacio". "E' una magra consolazione affermare oggi l'avevamo detto - aggiunge - e poco giova che siano state inserite dall'International Maritime Organisation (Imo) nella lista dei 20 siti nel mondo che necessiterebbero per il loro valore ambientale di una particolare protezione: si perpetua il paradosso per cui le navi battenti bandiera italiana e francese non transitano attraverso le Bocche che sono e restano invece aperte indiscriminatamente e senza controllo a qualsiasi tipo di nave e di carico battenti altre bandiere". Le soluzioni possibili le elenca il presidente degli Agenti marittimi della Sardegna, Giancarlo Acciaro. La prima è "l'obbligo di pilotaggio" per tutte le navi che attraversino questo braccio di mare. Poi "un controllo preventivo e qualitativo su navi e carichi" e ancora "un sistema di pronto intervento h24 basato anche sulla disponibilità in zona di un rimorchiatore abilitato alle operazioni anti-inquinamento".

(ANSA).

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