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Porti: sindacati portuali Genova, 'no all'autoproduzione'

"Non accettiamo forzature dagli armatori. Pronti a mobilitarci"

18 giugno, 19:37

I sindacati dei trasporti genovesi ribadiscono il "No all'autoproduzione" delle operazioni portuali, cioè effettuate con il personale marittimo delle navi.

"Esprimiamo forte preoccupazione, viste le notizie di continue forzature e pressioni da parte della associazioni datoriali degli armatori, riguardo all'applicazione dell'autoproduzione delle operazioni portuali da parte degli equipaggi nave" scrivono i segretari di Filt-Cgil Enrico Poggi, Fit-Cisl Mauro Scognamillo e Uiltrasporti Roberto Gulli che chiedono a governo e autorità cittadine di "mobilitarsi in difesa del lavoro del porto e della città di Genova". E' la risposta alla lettera inviata da Assarmatori, Confitarma e Federagenti al ministero dei Trasporti, preoccupati che gli emendamenti al Decreto Rilancio neghino completamente il diritto all'autoproduzione.

"Abbiamo già più volte espresso la nostra contrarietà alla deregulation invocata in nome del libero mercato a discapito della sicurezza e della dignità del lavoro" è invece la posizione dei sindacalisti genovesi che ricordano anche lo sciopero nazionale del 2019. "Ora come allora - dicono - siamo pronti a difendere il lavoro e la sicurezza dei lavoratori sia portuali (art.16, 17 e 18) che marittimi, da qualsiasi attacco, con le misure che riterremo più opportune. Non tollereremo forzature che, in questo momento di emergenza economica e sanitaria, suonano oltremodo provocatorie e pretestuose".

(ANSA).

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