(ANSA) - GENOVA, 9 NOV - La complessa vicenda relativa
all'aumento dei canoni demaniali dei porti turistici ha colpito
il primo marina italiano, il Marina Blu di Rimini: questa
mattina, informa Ucina Confindustria Nautica, la struttura ha
ricevuto dall'Agenzia delle Entrate una cartella esattoriale per
1,1 milioni e il blocco dei conti correnti che non gli consente
più l'operatività. La società Marina Blu Spa è titolare della
concessione-contratto per la realizzazione e del porto turistico
di Rimini e delle strutture destinate alla nautica, con durata
di 50 anni a partire dal 1999. L'atto concessorio prevede
l'obbligo di costruire e mantenere per tutta la durata la
darsena e tutto quanto connesso. La società vi ha regolarmente
adempiuto ma, a causa delle modifiche unilaterali della
concessione-contratto e dell'aumento retroattivo del canone da
parte dello Stato, si vede richiedere importi maggiorati fino al
380% del canone concessorio inizialmente pattuito. Dopo 10 anni
di contenziosi, nel 2017 la Corte Costituzionale ha sentenziato
che "i nuovi canoni demaniali risultano applicabili soltanto
alle opere che già appartengano allo Stato, mentre per le
concessioni di opere realizzare a cura del concessionario, ciò
può avvenire solo al termine della concessione, e non già nel
corso della medesima".
"Un atteggiamento anti impresa che nuoce al settore – afferma
Carla Demaria, Presidente di Ucina- e che mette a rischio gli
investimenti nel comparto a causa della possibilità, da parte
dello Stato, di cambiare le condizioni pattuite vanificando ogni
investimento e piano economico-finanziario di lungo periodo".
Ieri, senza attendere l'esito dell'udienza di merito sulla
sospensione delle cartelle esattoriali fissata per il 18
dicembre prossimo presso il Tribunale di Rimini, l'Agenzia delle
Entrate ha congelato tutti i conti correnti della società.
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