Ingegnere marchigiano progetta in 5 giorni un prototipo automatizzato di respiratore manuale Ambu. "È un'idea progettuale che metto a disposizione della Regione Marche e, nello specifico, del Servizio sanitario - racconta all'ANSA Andrea Falcucci, residente a Fano e che nella vita di tutti i giorni progetta e sviluppa prodotti per riprese cinematografiche - quale contributo operativo per affrontare e superare questa difficile situazione emergenziale dovuta al Covid-19". L'idea di realizzare, in questi giorni in cui l'Italia è chiamata a restare a casa, un respiratore automatizzato, nasce partendo da un carrello che si usa per riprese video. "Il progetto ha come intento quello di andare in aiuto al personale medico e infermieristico nel momento in cui è chiamato a intervenire su un paziente con un respiratore manuale - racconta Falcucci - È facile da trasportare, dato che ha una struttura leggera, e potrebbe essere di aiuto anche per tutte quelle persone con problemi respiratori". "Mi sono limitato - aggiunge - a progettare e realizzare il prototipo, adesso sarà il Servizio sanitario nazionale a dover, eventualmente stabilire, se davvero potrà essere una risorsa utile da mettere al servizio della collettività". "Il sistema - spiega l'ingegnere - è dotato di un motore retroazionato e di vari sensori che controllano posizione, velocità, resistenza offerta dal respiratore, presenza dello stesso. Una volta in posizione, è sufficiente premere il pulsante di avvio per iniziare la sequenza di movimentazione che attualmente è tarata per circa 12 cicli di ventilazione". "Tutto quindi ruota attorno alla corsa del carrello - aggiunge Falcucci - operazione che viene gestita semplicemente dall'unica superficie di controllo offerta dal sistema". "Essendo questa regolazione non solo legata all'età anagrafica del paziente - il volume polmonare di un bambino è del tutto diverso da un adulto - ma soprattutto allo stato in cui il paziente si trova - continua - tale regolazione è protetta da accidentali variazioni della manopola di controllo solo tramite l'uso congiunto di un pulsante di comando". Falcucci riferisce che "è stata già predisposta una porta di espansione per inserire un display nel caso fosse utile e, ovviamente, sono presenti altri ingressi per tutti i sensori necessari a rendere il prodotto più ad uso ospedaliero. Sono annoverabili tra questi i sensori di pressione e di flusso che, mio malgrado, non sono riuscito a recuperare nei tempi così stretti auto imposti per completare il prototipo". Illustrando altre specifiche tecniche del prototipo, sottolinea che il respiratore "è di ridotte dimensioni, è alimentato tramite un'autonoma batteria e che tutti i parametri possono essere variati anche tramite app dal momento che il sistema è in grado di generare una porta di acceso wifi".
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