"Anche se allo stato l'economia
delle Marche non sembra essere stata ancora attenzionata dalle
organizzazioni criminali di stampo mafioso, seppure fortemente
debilitata e fagocitata, non dimentichiamo che in alcune regioni
del Nord Italia come l'Emilia Romagna, il Piemonte e la
Lombardia, dove queste fenomeni sembravano lontani, si sono
ritrovati individui con le valigette piene di soldi...". A
lanciare il monito il Questore di Ancona Cesare Capocasa. Soldi
che in quelle regioni del Nord, ha aggiunto, "imprenditori
locali hanno visto come una opportunità per dare ossigeno a
determinati settori che non riuscivano a sopravvivere tramite i
circuiti di credito legali".
"In un momento in cui l'economia legale sta subendo e
continuerà a subire uno choc significativo, - sottolinea
Capocasa - si sono delineati due scenari, da un lato il tessuto
economico ed imprenditoriale accusa forti negatività, molte
aziende in crisi costituiscono un forte interesse per le
organizzazioni criminali che dispongono di rilevanti
quantitativi di denaro, dall'altra parte il tentativo delle
mafie di intercettare i flussi di denaro del Pnrr".
"L'azione di contrasto - secondo il Questore di Ancona - deve
avvenire attraverso l'analisi del fenomeno, che presuppone una
corretta, coordinata e costante globalità di scambio di
informazioni e una strategia di cooperazione e condivisione per
fronteggiare le possibili infiltrazioni nel tessuto
economico-finanziario post emergenziale anche attraverso
software che consentano un'analisi predittiva di scenario in
grado di anticipare i rischi legati alla minaccia. Ormai la
dimensione del fenomeno è internazionale e la risposta deve
essere globale".
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