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Bocciata proposta dei 5 Stelle; consigliere Lega, è baracconata

MILANO, 16 dicembre 2019, 15:27

Redazione ANSA

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(di Silvia Egiziano) No al Pirellone illuminato per il Gay Pride del 2020. A bocciare la proposta contenuta in un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle è stato il Consiglio lombardo, riunito oggi e domani per discutere il bilancio regionale. Contro l'iniziativa di sostegno alla tradizionale parata per i diritti Lgbt, in programma a Milano il prossimo 27 giugno, si è espressa compatta tutta la maggioranza di centrodestra, favorevoli i 5 Stelle, il Pd e gli altri gruppi di opposizione. Durante le dichiarazioni di voto ha preso la parola il consigliere leghista Massimiliano Bastoni, che motivando il no della Lega ha definito la manifestazione arcobaleno "una baracconata che non rappresenta nemmeno tutti gli omosessuali".
    Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi ha invece spiegato che il "voto contrario è un atto 'tecnico': se il Consiglio regionale dovesse esprimersi su ogni singolo patrocinio che viene richiesto da enti o associazioni, durante i lavori d'aula non potremmo occuparci d'altro. Queste richieste vengono valutate, come da prassi, dall'Ufficio di Presidenza". Dura la reazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli, che ha parlato di "atteggiamento razzista del centrodestra in Consiglio regionale". La richiesta, ha rimarcato Fumagalli subito dopo il voto, "era sostenere una manifestazione di democrazia e civiltà che ogni anno sottolinea l'importanza della lotta alla discriminazione e dell'accoglienza. È un atto gravissimo perché va contro alla tutela dei diritti civili. Noi non ci stiamo. La Lombardia è di tutti i lombardi non solo di quelli del Family Day". Deluso anche la consigliera del Pd Paola Bocci, secondo cui "il mancato sostegno alla manifestazione con una scritta illuminata sulla facciata di Palazzo Pirelli è un'occasione persa per dichiarare che la Regione Lombardia è vicina ai diritti di tutti, e non di parte". Critiche sono arrivate anche dai Sentinelli di Milano.
    Quello di oggi non è il primo no della Regione Lombardia a iniziative a favore del Gay Pride. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, sempre guidato dal centrodestra, già nel 2017 aveva negato il patrocinio alla marcia dell'orgoglio omosessuale. Una posizione confermata lo scorso anno dal governatore leghista Attilio Fontana, che in un'intervista rilasciata a poco più di un mese dalla sua elezione aveva parlato del Gay Pride come di una "manifestazione divisiva", suscitando numerose polemiche politiche.
   

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