Più qualità e più sicurezza per i
fanghi utilizzati sui campi agricoli lombardi. Sono gli
obiettivi della risoluzione approvata all'unanimità dal
Consiglio Regionale della Lombardia sull'utilizzo in agricoltura
dei fanghi di depurazione e dei gessi di defecazione.
Il provvedimento impegna la giunda a un 'ammodernamento'
della normativa, che risale al 1992, per aumentare la qualità
dei fanghi, valutando i diversi processi produttivi e di
depurazione che portano alla loro generazione (soprattutto i
processi produttivi farmaceutici). Inoltre chiede di sostenere
il rafforzamento delle risorse strumentali e del personale di
Arpa Lombardia, al fine di incrementare i controlli sugli
impianti di trattamento, sui fanghi e sui terreni. "Nella sola
Lombardia, la produzione di fanghi è di circa 800 mila
tonnellate di cui circa il 20% deriva dal comparto
agroalimentare, il 50% di provenienza civile ed il restante 30%
di provenienza industriale. Uno dei passaggi che abbiamo
affrontato è stato l'equiparare ai fanghi i gessi di
defecazione, che oggi intesi come meri fertilizzanti, sfuggono
dalle maglie del sistema dei controlli" ha spiegato la relatrice
Francesca Ceruti (Lega). Per il consigliere regionale M5S
Massimo De Rosa "si tratta di un buon primo passo, ora dipenderà
dalla Giunta, dalla volontà politica che avrà di portare avanti
l'impegno preso oggi in Consiglio Regionale". "Adesso dobbiamo
assicurarci che non solo siano potenziati i controlli, ma anche
che sia assicurato un dialogo costante con i territori e che sia
fornita una corretta informazione ai cittadini" per evitare
"inutili allarmismi" hanno evidenziato Fabio Pizzul e Matteo
Piloni del Pd. Per Paolo Franco di Forza Italia "ora dovremo
trovare una convergenza in assestamento di Bilancio per trovare
le risorse, altrimenti questo rischia di essere solo un punto di
partenza fine a se stesso".
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