La Lombardia si conferma Regione
leader in Europa nella crescita 2019-2023 sotto diversi aspetti:
in primis per il Pil che con un +5% stacca le varie concorrenti
come Fiandre - unica a tenere il confronto con un +4% -,
Baviera, Catalogna, Renania e altre. Ma anche sul fronte degli
investimenti e dell'export si attesta in prima linea con una
crescita a doppia cifra rispettivamente del +25% e del +28%.
Nota stonata la perdita del 3,6% di imprese artigiane.
Sono alcuni dei dati presentati durante il consiglio di Cna
Lombardia che si è tenuto ad Adro, nel Bresciano, alla presenza,
tra gli altri, del presidente della commissione Finanze della
Camera Marco Osnato (FdI) e del vicepresidente della commissione
Bilancio del Senato Antonio Misiani (Pd).
"Il quadro che abbiamo di fronte è cambiato - afferma il
presidente di Cna Lombardia Giovanni Bozzini -. Alcuni elementi
di fibrillazione si sono allentati, e la sensazione di caos è
stata sostituita dalla percezione di un cammino accidentato,
denso di incognite, ma dotato di prospettive di sviluppo".
Non tutti gli indicatori sono positivi. Oltre al calo delle
imprese artigiane, anche i consumi sono in lenta ripresa tanto
che la crescita prevista nel trend 2019-2023 è pari allo zero.
Anche le nuove imprese iscritte sono in leggera flessione tra
gennaio e marzo 2023, -2,6% rispetto allo stesso periodo del
2019.
Inoltre la capacità di spesa delle istituzioni regionali dei
competitori europei è stata di gran lunga superiore a quella
della Lombardia. Il livello di spesa pro-capite della Regione è
circa la metà di quello dei tre maggiori Lander tedeschi (2.800
euro rispetto a 5.499 euro). Il divario è importante anche nella
spesa in conto capitale: la Baviera nel 2021 ha speso per gli
investimenti il 2,1% del pil, la Lombardia lo 0,5%.
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